venerdì 14 dicembre 2007

12 Dicembre 1969: Strage di Stato - 15 Dicembre 1969: assassinio del compagno Pinelli

Il 12 dicembre 1969 un ordigno contenente sette chili di tritolo esplode alle 16,37, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana, a Milano. Il bilancio delle vittime è di 16 morti e 87 feriti.
Nei giorni successivi alla strage, solo a Milano, sono 84 le persone fermate tra anarchici, militanti di estrema sinistra e due appartenenti a formazioni di destra.
Il primo ad essere convocato è il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, chiamato in questura lo stesso giorno dell’esplosione. Dopo tre giorni di interrogatorio non viene contestata, a Pinelli, nessuna imputazione eppure non viene comunque rilasciato.
Ad interrogarlo è il commissario Calabresi il quale guida l’inchiesta sulla strage.
15 dicembre 1969, tre giorni dopo l’arresto, Pinelli muore precipitando dalla finestra della Questura.
La versione ufficiale parla di suicidio, ma i quattro poliziotti e il capitano dei carabinieri Lo Grano, presenti nella stanza dell’interrogatorio al momento della morte del ferroviere, saranno oggetto di un’inchiesta per omicidio colposo.
Verrà poi aperto nei loro confronti un procedimento penale per omicidio volontario. Nei confronti del Commissario calabresi, che non si trovava nella stanza ,si procederà per omicidio colposo.
Tutti gli imputati verranno poi prosciolti nel 1975, perché
LO STATO ASSOLVE SEMPRE I SUOI SERVI CRIMININALI

....E LA CHIESA LI FA SANTI
Fino ad arrivare ai giorni nostri con l'apertura del processo di beatificazione, da parte della chiesa cattolica, del commissario Calabresi.
Ma anche di questo non ci scandalizziamo, abituati ad una chiesa che ospita nelle sue cripte mafiosi ed assassini servi dei poteri.

FdCA Roma

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