lunedì 18 agosto 2008

CONTRO IL LICENZIAMENTO DI DANTE DE ANGELIS

Da un compagno di genova.....
A cui va la nostra solidarietà come a tutti i lavoratori e le lavoratrici che lottano per difendere i loro diritti, la lorò dignità, il loro posto di lavoro.

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Il licenziamento di Dante De Angelis è la prova che in ferrovia qualsiasi
forma di opposizione sindacale non riconducibile direttamente a FILT - FIT -
UILT - SMA - UGL - ORSA deve sparire insieme a chi la incarna. Sembra
un'affermazione un po' forte ma basta dare un'occhiata al Codice etico del
Gruppo FS per rendersene conto. Al personale FS non solo è vietato
rilasciare dichiarazioni alla stampa ma anche esprimere le proprie opinioni
con cittadini e viaggiatori ed anche utilizzare il web, scrivere sui blog e
sulle liste di discussione. In teoria anch'io, da questo momento, potrei
essere sottoposto a provvedimento disciplinare. Possono rilasciare
dichiarazioni solo gli addetti stampa del gruppo ed i rappresentanti
sindacali che lo fanno al calduccio delle proprie sigle embedded...e questi
ultimi normalmente non sono in produzione da decenni o sono addirittura
pensionati.

Dopo aver recentemente approfittato del fatwa contro gli impiegati pubblici
proclamato dal ministro Brunetta (i ferrovieri hanno evidentemente un
doppio, singolare, status: privato o pubblico, a seconda delle convenienze
padronali), licenziando in tronco 8 operai delle officine FS di Genova per
irregolarità nella timbratura dei cartellini d'uscita, Trenitalia e tutto il
Gruppo FS tornano ora allo "sport" che prediligono: il tiro al delegato
rsu/rls ed al militante sindacale non omologato. Nell'imminenza della
discesa in campo dei mitici privati, bisogna fare piazza pulita di ciò che
resta dell'opposizione alla liberalizzazione delle ferrovie e degli effetti
disastrosi che ha fin qui prodotto. Evidentemente il piatto è troppo ricco
per un Paese che solo, in Europa, persegue tenacemente la politica dello
smantellamento sistematico dei servizi pubblici, qualunque sia il colore del
governo in carica.

Dante De Angelis paga ancora una volta la sua coerenza, il suo coraggio, il
suo essere lavoratore, sindacalista di base e cittadino onesto e
coscienzioso. Dobbiamo costruire intorno a lui la più ampia rete di
solidarietà, anche internazionale, per sostenerlo in questa nuova e
difficile battaglia. Per sostenere lui ma anche le lavoratrici ed i
lavoratori FS, i cittadini utenti delle ferrovie di questo disgraziato Paese
ed un diritto - quello di espressione del proprio pensiero - che dalle
barricate di Parigi del 1789 è giunto sino a noi, scritto nella Costituzione
italiana, ribadito nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

I libertari, gli anarchici, i comunisti anarchici sanno storicamente
esprimere altissimi livelli di solidarietà. L'FdCA, in particolare, è sempre
stata in prima fila nella difesa dei ferrovieri colpiti dalla repressione
aziendale, alcuni anni fa, con sospensioni e licenziamenti. Anche in questo
caso, la nostra federazione metterà in campo tutte le energie e le
intelligenze disponibili per sostenere Dante.

Costruiamo una grande mobilitazione sindacale e sociale a favore di Dante De
Angelis.

Fabrizio Acanfora - ferroviere

sabato 9 agosto 2008

Solidarietà a "Libera"

Riceviamo e pubblichiamo.

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Roma 8 agosto 2008

COMUNICATO RADIO/STAMPA DELL’USI

CONDANNIAMO LO SGOMBERO DELLO SPAZIO SOCIALE DI LIBERA – MODENA
NO ALL’AUTODROMO – SI A LIBERA

I compagni e le compagne dell’UNIONE SINDACALE ITALIANA e della rivista romana UTOPIA esprimono la loro solidarietà ai/alle resistenti di LIBERA che si stanno opponendo allo sgombero dello spazio sociale. Ancora una volta le istituzioni dimostrano la loro incapacità ad accettare l’esistenza di spazi sociali liberi; ancora una volta l’arma dello sgombero forzato viene usata contro chi cerca di costruire spazi e linguaggi alternativi.

Noi condanniamo quanto sta avvenendo oggi a Libera e chiediamo che siano sospese le operazioni di sgombero fino a quando non si siano costruite soluzioni alternative e trovato un altro spazio “libero” da dare ai compagni e alle compagne per proseguire la loro attività, i loro dibattiti, le loro iniziative.

BASTA CEMENTO – DIAMO SPAZI ALLA SOCIALITA’

LA SEGRETERIA COLLEGIALE