martedì 30 settembre 2008

MANIFESTAZIONE STOP RAZZISMO



Manifestazione nazionale antirazzista a Roma il 4 ottobre ore 14,00


Il Corteo parte da Piazza della Repubblica e
termina con un concerto di musica dal vivo a Piazza Venezia

È il momento di reagire alle logiche e ai molteplici atti di razzismo istituzionale e diffuso – che arrivano ad attaccare e mettere in discussione la vita stessa – per vivere meglio ed essere tutti più liberi. Le misure proposte dal governo Berlusconi, che ipotizzano il reato di “clandestinità aggravano e alimentano il razzismo. Il riconoscimento della nostra comune umanità motiva una forte mobilitazione diretta e unitaria per affermare solidarietà e accoglienza per tutti.

  • Contro tutti i razzismi
  • Basta stragi nei mari ! Libera circolazione per tutti !
  • Per la libertà e la sicurezza di tutti: solidarietà e accoglienza
  • Ritiro immediato del “pacchetto sicurezza” del governo e chiusura dei C.P.T.
  • Contro la direttiva della UE sul rimpatrio
  • Contro le logiche repressive, criminali, discriminatorie e di sfruttamento da qualunque parte provengano.

domenica 21 settembre 2008

Presentazione della nuova serie della rivista "ANTIPODI"

Venerdì 26 settembre 2008 alle ore 20,30

Presentazione della seconda serie della rivista

"ANTIPODI"
con il primo numero dedicato al tema di...
(in)sicurezza

Dopo otto numeri, dedicati ai temi più importanti della società contemporanea
in cui viviamo, la rivista apre la seconda serie con un numero dedicato ai
problemi della sicurezza, che i mezzi di informazione si adoperano per far sì
che divenga la fonte di ansia principale, sopravanzata invece nella realtà
dall'insicurezza vera, quella economica.

In tutto il mondo attraverso l'uso della
minaccia della sicurezza si realizza il controllo economico e politico sulle
masse, comprimendone i bisogni primari di felicità e aspettative di vita e
inducendo invece bisogni e consumi dettati da esigenze dei gruppi dominanti.

presenta: Adriana Dadà - della redazione della rivista
presso
Libreria Anomalia,
via dei Campani 71/73, Roma (S. Lorenzo)


Federazione deiComunisti Anarchici
Sezione "Luigi Fabbri" di Roma

info: fdcaroma@fdca.it
www.fdca.it

lunedì 15 settembre 2008

COMUNICATO STAMPA 12 settembre 2008

ROMA, CASILINO 900: AZIONE INTIMIDATORIA DELLE FORZE DELL''ORDINE NEI CONFRONTI DEI ROM, IN VISTA DELL'ISPEZIONE DEGLI EURODEPUTATI

IL GRUPPO EVERYONE: "I ROM DEL CASILINO SONO TERRORIZZATI E SI TROVANO IN UN'EMERGENZA UMANITARIA GRAVISSIMA. LA POLIZIA HA MINACCIATO ARRESTI ED ESPULSIONI E HA INTIMATO AGLI ABITANTI DEL CAMPO ROM DI NON PARLARE CON ATTIVISTI E GIORNALISTI." IL 19 SETTEMBRE E' INFATTI PREVISTA LA VISITA AL CAMPO DA PARTE DI UNA DELEGAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO


Ieri mattina, 11 settembre, un blitz delle Forze dell''Ordine al campo Rom Casilino 900 di Roma ha portato al fermo di oltre 20 abitanti del campo, caricati sui pullman della Polizia senza alcuna motivazione e rilasciati dopo 12 ore di angoscia. "Mio padre è stato fermato inspiegabilmente," ha rivelato un testimone, in attesa del rilascio dei 20 Rom, "siamo preoccupati per lui. Spero che si risolva tutto per il meglio, ma come si fa a vivere così? Siamo piantonati dalla polizia 24 ore al giorno, non abbiamo diritti umani e ci fanno passare per un'organizzazione malavitosa, anche se, in realtà, nel campo vivono solo famiglie in condizioni disperate. E' impossibile lavorare e la cittadinanza ci guarda con sospetto. Sopravvivere è un'impresa quotidiana, sempre più dura, ma è il solo obiettivo che resta, alla gente del Casilino 900".

"Si tratta di un''azione intimidatoria in vista dell'ispezione al campo Rom, il prossimo 19 settembre, di una delegazione del Parlamento Europeo – annunciata nei giorni scorsi con una lettera ufficiale dal Presidente del comitato Libertà Civili del Parlamento Europeo, Gérard Deprez, al ministro dell'Interno Maroni, agli onorevoli Fini e Schifani e al sindaco di Roma Gianni Alemanno" dichiarano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, in contatto con alcuni testimoni del Casilino. "Un'azione che non ha precedenti in Italia, e che dimostra quanto il Gruppo EveryOne sta andando dicendo da mesi: è in corso in questo Paese una vera e propria caccia al Rom, che ne vuole la sua scomparsa dal territorio nazionale nel più breve tempo possibile".

I rappresentanti di EveryOne hanno infatti parlato con alcuni testimoni dentro il campo: le autorità hanno già comunicato ai Rom del Casilino che dovranno presentarsi ancora all'ufficio immigrazione, nel prossimo futuro, e che rischiano espulsioni e condanne. "Dopo questa azione," proseguono gli attivisti "i Rom del Casilino 900 sono terrorizzati. Nelle scorse settimane, sono stati più volte "invitati" a non parlare con i giornalisti e i visitatori e a non comunicare – soprattutto a noi del Gruppo EveryOne – gli abusi subiti. Ultimamente, inoltre, agenti di Polizia impedivano ai Rom del Casilino di avere ospiti e controllavano chiunque entrasse o uscisse dal campo. Una strategia della tensione aveva creato terrore e sospetto all'interno della comunità. La delegazione del Parlamento Europeo avrebbe dovuto effettuare visite a sorpresa nei campi: purtroppo tutti, invece, sanno che il Casilino 900 è uno degli insediamenti che saranno ispezionati venerdì 19 settembre. Le autorità hanno anche avvertito tutti" continuano Malini, Pegoraro e Picciau "che più avanti ogni Rom sarà chiamato dalle Forze dell'Ordine e solo chi se lo meriterà potrà restare ed evitare problemi con la legge. Le persone fermate non hanno fatto niente," concludono "ma sono i più attivi testimoni dell'oppressione".

Il Gruppo EveryOne chiede ufficialmente alla delegazione del Parlamento Europeo che il prossimo 19 settembre ispezionerà il Casilino 900 e ai parlamentari radicali italiani, unica forza d'opposizione in Parlamento, di richiedere immediatamente chiarimenti sulla situazione e di incontrare al più presto, tramite EveryOne, un gruppo di Rom disposto a testimoniare su quanto accaduto.

Per ulteriori informazioni:

Gruppo EveryOne
Tel: (+ 39) 334 8429527 - (+ 39) 331- 3585406
www.everyonegroup.com/it :: info@everyonegroup.com

giovedì 11 settembre 2008

PRIMO GIORNO DI UNA SCUOLA… CHE CHIUDE

Si sta aprendo l’anno scolastico 2008-2009. Secondo la ministra Gelmini, l’ultimo di una scuola pubblica che dalla fine degli anni ’60 alla seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso aveva ampliato e reso significativi i tempi di apprendimento, allargato ed ammodernato le discipline e le attività, aumentato di conseguenza il numero degli insegnanti, garantito il diritto allo studio per tutti i soggetti prima discriminati nelle classi speciali o differenziali, sconfiggendo così quell’odiosa selezione di classe figlia della scuola fascista, quella scuola che si stava da tempo impegnando –coerentemente con questa tradizione laica, pluralista ed antirazzista- all’accoglienza ed all’inclusione paritaria degli studenti figli di lavoratori immigrati.


Ma il DL 137 dell’1 settembre 2008, emanato dal consiglio dei ministri del governo Berlusconi e fortemente voluto dalla ministra Gelmini potrebbe molto seriamente mettere fine alla scuola della repubblica, per sostituirla con un mero servizio di accudimento e badantato per bambini/e e con una fucina per (de)formare adolescenti resi ignoranti e flessibili al mercato del lavoro, i cui costi somo da scaricare al più presto sulle spalle delle Regioni.


Quello della Gelmini appare come l’ultimo di una serie di attacchi alla scuola della repubblica che erano iniziati già negli anni ’90 con i primi tagli agli organici (mai più interrotti ed anzi incrementati) dovuti alle dure politiche neoliberiste di contenimento della spesa pubblica e alla privatizzazione dei servizi comunali. Il sistema delle scuole paritarie, introdotto dal ministro Berlinguer con la L.62 /2000 aveva poi mercificato l’istruzione spostando ingenti risorse pubbliche verso le scuole religiose e/o private. La stessa riforma Berlinguer del 1997 e quella speculare della Moratti del 2003 avevano portato all’incertezza più totale sul ruolo e funzione della scuola pubblica. In tutti questi anni non vi è stata una sola legge finanziaria che non abbia tagliato decine di migliaia di posti, non vi è stato più alcun interesse da parte dello Stato e del capitalismo italiano ad investire nella formazione pubblica dei cittadini italiani e dei nuovi cittadini. L’istruzione e la cultura sono ormai una merce che si compra sul mercato, con soldi propri, ed ognuno si faccia la formazione che può, magari aprendo un mutuo-scuola per suo figlio. Ritorna strisciante la scuola di classe…


Il DL della Gelmini ed il decreto fiscale di Tremonti sono forse l’ultima stretta del nodo scorsoio che sta tirando il collo alla nostra scuola. Dalla primaria alle superiori, passando per le medie, è una strage di posti di lavoro (40mila alle elementari, 13mila alle medie, 35mila alle superiori; 200mila precari senza più prospettive; si prevede che nelle regioni del sud –che caso!- non si assumerà più e non si daranno più incarichi e supplenze fino al 2013!). Solo il ritorno del maestro unico si porta via 40mila posti, cancella centinaia di ore di laboratori, di attività di gruppo, di cooperazione, di classi aperte, di esperienze di apprendimento aperto e molteplice. Si ritorna al grigiore del tuttologo, al voto che sanziona, alla divisa perché trionfi la gerarchia e l’autoritarismo…tanto l’Italia non ha votato ancora una volta per l’ordine e la disciplina?!


Quando giungerà in dirittura finale anche il ddl Aprea sulla riorganizzazione degli istituti scolastici scopriremo che i requisiti per diventare insegnanti saranno la vocazione e gli “attributi” (sic!), che sarà un dirigente scolastico a testare l’aspirante, in una scuola che sarà diventata (in barba alla Costituzione) fondazione con le pezze al culo e senza più quelle scocciature sindacali delle rsu.


Il DL Gelmini, infine, segna così un ulteriore passo verso l’autonomia e la imprenscindibilità del potere esecutivo dal parlamento, all’interno di quel processo di svuotamento delle istituzioni cosiddette “borghesi”, in cui la democrazia delegata è diventata una tragica finzione ed il governo un luogo di accentramento del potere avulso da ogni critica e verifica. Tale processo, che noi comunisti anarchici denunciamo da tempo, è ormai irreversibile, con buona pace degli inguaribili aspiranti da sinistra agli scranni parlamentari.


Allora, così come il super-docente del concorsone di Berlinguer (e di cgil-cisl-uil) ed il “tutor” della Moratti sono stati battuti e mai attivati grazie alla mobilitazione dal basso del mondo della scuola e dai tanti comitati a democrazia diretta nati in tutta Italia; così come il tempo pieno ha resistito alla riforma Moratti grazie a quegli stessi comitati misti di genitori-docenti che si sono auto-organizzati ed hanno direttamente manifestato la loro opposizione e la loro determinazione a difendere la scuola pubblica come diritto ed interesse immediato per le proprie condizioni materiali di vita, anche oggi è necessaria una grande mobilitazione dal basso nelle scuole, nelle città, nelle regioni, che coinvolga le famiglie, i docenti, le associazioni professionali e culturali per impedire l’annichilimento della scuola pubblica nel buco nero di questa legislatura.


La FdCA sostiene tutte le iniziative sindacali di base e di massa (dagli scioperi del 3 e 17 ottobre ai volantinaggi davanti le scuole il primo giorno) perché siano l’inizio di un movimento, ampio ed unitario, di difesa e di riconquista del diritto all’istruzione, alla migliore istruzione pubblica possibile.


FdCA – Commissione Sindacale