lunedì 9 febbraio 2009

Palestina-Israele, 73 anni, 60 anni, 40 anni... e 4 anni di lotte unitarie a Bil'in

e la lotta continua

Sono passati 73 anni dalla prima rivolta palestinese del 1936 contro il complotto per allocare i 2 lati del Giordano per il progetto sionista. Sono già 60 anni da quando il 75% delle terre palestinesi ad ovest del Giordano furono "allocate" allo Stato israeliano. Sono quasi 41 gli anni dopo la guerra del 1967 in cui Israele conquistò il rimanente 25% della Palestina... ma la marea sembra stia cambiando. Alla fine del quarto anno di lotta unitaria a Bil'in contro il muro della separazione - che si presuppone dovesse servire a mettere al sicuro quel bottino del 25% arraffato nel 1967, pare che i sionisti israeliani inizino ad accettare l'idea che non avranno mai tutta la Palestina. ... E la lotta unitaria a Bil'in, Ni'ilin, ed Um Salmuna continua.

BIL'IN

manifestazione a Bil'in di venerdì 6.2.09 su http://www.youtube.com/watch?v=Ag81d2MXD-c

Durante la manifestazione di venerdì 6 febbraio le forze di stato sono rimaste sulle loro dall'altra parte della strada del muro della separazione... limitandosi solo a buttarci addosso i gas lacrimogeni. Comunque, dopo che la manifestazione era ritornata al villaggio, autoblindi militari sono entrati nella periferia del villaggio per una dimostrazione di forza.

Estratti dal resoconto di un esponente del comitato popolare del villaggio di Bil'in:

" l'esercito ha lanciato bombolette di gas lacrimogeno per disturbare la folla, causando problemi di respirazione a decine di manifestanti e ferendone due: Adib Aburahma e Abdullah Aburahma.

L'esercito israeliano compie delle incursioni sul villaggio quasi ogni giorno. Ci sono stati scontri tra l'esercito e gli abitanti del villaggio. Alcuni sono stati presi. Queste azioni di Israele non sono altro che una forma di punizione collettiva che punta a diffondere la paura tra la gente per indurla a rinunciare alla resistenza contro l'occupazione. Il Comitato Popolare contro il muro non smette di incoraggiare la gente a continuare la resistenza contro il muro e contro l'occupazione senza curarsi delle minacce dell'esercito.

Per maggiori informazioni:
Abdallah Abu Rahmah- Comitato Popolare di Bil’in
e-mail – lumalayan@yahoo. com"
www.bilin-ffj.org

UM SALMUNA

Le manifestazioni del venerdì a Um Salmuna sono relativamente tranquille. I partecipanti sono poche decine di attivisti del villaggio e della regione, attivisti internazionali ed un contingente di israeliani di Anarchici Contro il Muro. In genere si svolge una manifestazione dal villaggio fino all'ingresso sull'autostrada. Lì c'è il filo spinato che le forze di stato israeliane hanno messo per impedire qualsiasi accesso all'autostrada.

L'azione più combattiva è quella in cui i bambini si mettono a giocare col filo spinato ed i soldati gli urlano di smetterla. Ma questo venerdì 6 febbraio è arrivato un nuovo comandante il quale ha annunciato punizioni per chi toccherà il filo spinato che nella prossima settimana verrà spostato di 200 metri verso il villaggio. Dopo di che, ogni volta che il filo spinato verrà toccato, si provvederà a spostarlo di altri 200 metri verso il centro del villaggio. Un gendarme della polizia di confine ha voluto precisare: "Mica mi preoccupa di meno se voi manifestate ciascuno a casa sua."

Le forze di stato hanno cercato -ma senza riuscirci- di arrestare un esponente del comitato popolare del villaggio ed un attivista degli Anarchici Contro il Muro. Tuttavia il nuovo comandante ha tuonato che in futuro si procederà seriamente agli arresti.

Ilan Shalif (AAtW)

(traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali)

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