giovedì 30 aprile 2009

PRIMO MAGGIO: comunicato comunista anarchico internazionale


PRIMO MAGGIO

difendere, allargare e condividere le lotte

Il Primo maggio, ieri come oggi, significa rispetto per le mobilitazioni dei lavoratori di tutto il mondo che hanno sofferto, pagando anche con le proprie vite, nelle lotte per cambiare la condizione di uomini e donne sottoposte al controllo del capitalismo nel mondo.

Noi comunisti anarchici rivendichiamo la lotta per un cambiamento radicale della società verso una società di libertà, uguaglianza e solidarietà, ma non possiamo dimenticare che in molti paesi non si è ancora raggiunto il livello minimo di garanzie di espressione sindacale, e c'è chi lavora a condizioni e salari subumani. Il nostro pensiero oggi va a queste realtà con il rafforzamento delle reti di sostegno alle lotte dei popoli di tutto il mondo.

Nei paesi dell'Occidente, "culla delle libertà", il destino di uomini e donne che lavorano è diventato negli ultimi due decenni sempre peggiore; precarizzazione, flessibilità, parole magiche sposate da destra e sinistra in tempi non sospetti, sono ora sotto gli occhi di tutti nei loro effetti per i durissimi colpi di una crisi nata proprio dalla diminuzione dei salari e dalla distruzione di posti di lavoro.

Ovunque si vede la difficoltà di trovare un nuovo lavoro, ricattabilità crescente a chi cerca di organizzare un'opposizione politico-sociale, insicurezza costante delle aspettative sulla vita per i giovani e meno giovani. A fronte di tutto questo, aumentano i profitti, crescono le infiltrazioni mafiose-finanziarie, e diventa difficile e disperata l'azione sindacale e politica che chiede un reale cambiamento.

Gli Stati, i vertici del G8 lo sanno e scelgono la repressione, l'oppressione e lo sfruttamento. Scelgono di salvare le banche prima di tutto, le aziende prima di tutto. Le lavoratrici ed i lavoratori possono aspettare ché intanto possono continuare a indebitarsi per poter vivere.

Ma anche in tempi di dura crisi il Primo maggio continua a ricordare che sono le lotte dei lavoratori, autorganizzate e federate, che conquistano i diritti. Che non sono mai acquisiti per sempre.
Ma che vanno difesi, allargati e condivisi con le lotte.

Perché, e le mobilitazioni in tutto il mondo lo hanno ricordato in questi mesi di crisi, le lotte di massa, dal basso, autogestite, sono nel sangue e nella memoria storica de movimento dei lavoratori e contrastano i dirigenti del capitalismo internazionale ed i governi di tutto il mondo in nome della giustizia sociale e della difesa degli interessi materiali del mondo del lavoro.

Il compito dei comunisti anarchici e dei rivoluzionari per la libertà e l'uguaglianza è di raccogliere questa memoria e portarla nelle lotte del presente, quale forza agente parte costitutiva del movimento dei lavoratori, un movimento che deve diventare una vera forza rivoluzionaria in grado di distruggere il capitalismo e inaugurare una nuova era di libertà, solidarietà e uguaglianza.

1 Maggio 2009

- Alternative Libertaire (Francia)
- Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia)
- Workers Solidarity Movement (Irlanda)
- Zabalaza Anarchist Communist Front (Sud Africa)




Terremoti e prevenzione

Questo testo rappresenta delle prime note informative sulle cause del terremoto e su quello che dovrebbe essere approntato per affrontare adeguadamente il rischio sismico.

E' stato redatto a cura dei Geologi del Laboratorio EcoAmbientale di Forte Prenestino di Roma in seguito all'incontro avuto il 17 Aprile con gli abitanti del campo di Fossa, organizzato dai compagni e dalle compagne dello Spazio Libero 51 di L'Aquila.

L'articolo si può consultare al link:

http://anarkismo.net/article/12913

martedì 28 aprile 2009

INNSE: OPERAI E RESISTENZA

Pubblicato in: Numero 549-09 del giornale telematico di operai contro
www.asloperaicontro.org

I quindici operai della INNSE deportati nel 1944 dai nazifascisti a Mauthausen e in poco tempo “consumati” fino alla morte, sono stati ricordati anche quest’anno dalle nuove generazioni di operai, che hanno preso il loro posto in officina, e da 11 mesi resistono ai licenziamenti e alla chiusura della storica fabbrica di Lambrate.

Il 24 aprile il corteo degli operai INNSE con una rappresentanza dell’ANPI e dellaFIOM, è partito dal presidio in lotta, fino alla lapide dentro la fabbrica, dove è stata deposta una corona di fiori a testimonianza – oggi come ieri – del netto rifiuto delle maestranze INNSE, ad ogni sopraffazione dell’uomo sull’uomo.

Durante la commemorazione sono stati letti brani del libro che raccoglie le testimonianze degli abitanti della zona, dei compagni di lavoro e dei parenti dei 15 operai deportati, testimonianze che rispecchiando ciò che accadeva in quel periodo, ribadiscono la necessità, dalle vecchie alle nuove generazioni di operai, di non abbassare la guardia della resistenza.

Gli interventi hanno riconosciuto alla lotta della INNSE, la continuità, tra vecchie e nuove forme di resistenza. Un 25 aprile rimasto nel significato in cui è nata questa data, diametralmente opposto alle pompose celebrazioni che vanamente pretendono di capovolgerne il significato.

Le RSU hanno concluso invitando tutti i presenti alla commemorazione dell’anno prossimo, quando “saremo tornati dentro l’officina a lavorare”.

Alla INNSE di Lambrate, si continua a lottare e resistere.

Saluti a muso duro dai cancelli della INNSE in lotta.

giovedì 23 aprile 2009

G8 di Siracusa: di nuovo solo chiacchiere

Contro la devastazione ambientale
Lotta di classe
Autogestione popolare

G8 di siracusa: di nuovo solo chiacchiere
Ce la faranno i nostri eroi, grandi statisti riuniti al G8, a conciliare finalmente profitto e difesa dell'ambiente?
Dalla prima rivoluzione industriale ad oggi si contano a migliaia i disastri ecologici provocati dalla sete di guadagno.
E' vero che in questi ultimi anni, in Occidente, una maggiore sensibilità del cittadino medio ai temi ambientali ha costretto le imprese ad una maggiore attenzione ecologica. Anzi, nel circolo perverso inquinamento-disinquinamento, il Capitale ha trovato nuova linfa di profitto a spese della collettività. Nuove imprese ecologiche nascono in funzione delle bonifiche ambientali di pezzi di territorio inquinati da altre imprese, e nei PIL delle nazioni occidentali queste operazioni hanno percentuali sempre più importanti; tanto che ormai non si può quasi fare a meno di inquinare, pena la perdita di fette di produzione. È un po' il riprodurre in piccolo il grande circo capitalista: costruire e distruggere, inquinare e bonificare.

Questo succede qui da noi, nel giardino del ricco occidente, dove ci sono a disposizione risorse collettive e queste sono direzionate in tal senso. Ma nel sud, anche del mondo, dove le masse proletarie vengono ferocemente sfruttate dalle multinazionali e dove la prima direttiva di vita dei diseredati è non morire di fame, il Capitale inquina soltanto. I soldi per chiudere il cerchio non ci sono.
Così interi paesi, intere regioni, vengono destinate a discariche a cielo aperto, per la cui gestione le varie mafie ingrassano sulla pelle della popolazione permettendo al capitale e alle imprese di abbattere i costi ambientali facendoli pagare in natura, anzi in salute, agli abitanti. Come fanno per i costi legati alla sicurezza sul lavoro. E quanto è ipocrita costringerci a scegliere tra lavoro e salute, tra lavoro e sicurezza, quando cercano di prenderci per fame.
Quante chiacchiere verranno spese a Siracusa sui probabili scenari "post-Kyoto", quando dall'accordo in poi nella stragrande maggioranza dei paesi ratificanti le emissioni anziché diminuire sono aumentate?
Quante parole a ruota libera verranno dette sulle tecnologie a basso contenuto di carbonio, in un sistema che solo con le guerre produce più CO2 delle emissioni dei veicoli di intere nazioni messe insieme?
Di quale biodiversità vogliono parlare se non sono in grado di garantire nemmeno il minimo di sufficienza a milioni di persone che vivono ai margini della società? O quando continuano a considerare la morte per fame di milioni di bambini una fisiologica ma necessaria e secondaria anomalia del sistema?
Ci fa sorridere amaramente il fatto che i lavori della giornata finale del vertice saranno dedicati al tema sul rapporto salute e ambiente nei bambini.
Di nuovo parole, solo parole saranno spese per farsi belli di fronte al "popolo bue". Tanto poi non c'è nessuno a obbligarli a mantenere le promesse.
Se non saremo noi a prendere in mano le nostre vite, noi lavoratori insieme ai diseredati del mondo, continueranno a prenderci tranquillamente in giro.
Federazione dei Comunisti Anarchici
23 aprile 2009

mercoledì 22 aprile 2009

Assemblea / Dibattito sul colonialismo italiano


COLONIALISMO CRIMINALE


Etiopia 1935/1941: viaggio nel cuore di tenebra italiano


ASSEMBLEA / DIBATTITO - VENERDI 24 APRILE 2009
Presso facoltà di Fisica (vecchia) alla Sapienza – ore 17,00
“Tornare sulla guerra d’Etiopia oggi, vuol dire confrontarsi col nostro abisso attuale: con il mito degli “italiani brava gente”; sempre utile in tempi di politica estera aggressiva; con quei pregiudizi verso l’altro che sono anche il portato di un passato colonialista mai criticato; con il prepotente ritorno dell’idea patriarcale e della divisione dei ruoli tra i sessi.
Un confronto che va fatto fino in fondo, assumendo finalmente il punto di vista delle donne e degli uomini etiopi che si opposero ad una barbarie che si chiamava civiltà.”

Intervengono:
· Mulu Ayele – comunità etiopica (LE DONNE ETIOPI NELLA RESISTENZA AL COLONIALISMO FASCISTA);
· Loredana Baglio – corrispondenze metropolitane (COLONIALISMO E SOGGETTIVITA’ FEMMINILE);
· Nancy Aluigi Nannini – antropologa (GENEALOGIA COLONIALE DEI PREGIUDIZI).

Mostra Fotografica (foto di A. Imperiali)
Proiezioni di brani di “Fascist legacy” e “Tempo di uccidere”

Laboratorio sociale la talpa – corrispondenze metropolitane – comunità etiopica in italia – exodus (ethiopian cultural service) – federazione dei comunisti anarchici – unione sindacale italiana

lunedì 20 aprile 2009

Palestina-Israele, un'altra vittima nella lotta unitaria contro il muro della separazione


Bassem è la diciottesima persona uccisa nella lotta contro il muro della separazione
Venerdì 17 aprile nella manifestazione unitaria a Bil'in contro il muro della separazione e contro l'occupazione, un missile di gas lacrimogeno ha colpito direttamente al petto Basem Ibrahim Abu-Rahme - mentre stava tra due attivisti israeliani di anarchici contro il muro- provocandogli una ferita fatale.
sem è morto durante il trasporto in ospedale. Il missile di gas lacrimogeno è un'arma militare con una gittata di 400 metri, la stessa che aveva quasi ucciso un mese fa Tristan Anderson in una manifestazione contro il muro a Ni'ilin. - Da anni, le forze di stato israeliane usano le manifestazioni per sperimentare armi di polizia adatte a disperdere i manifestanti. Recentemente queste armi come i missili di gas lacrimogeni sono state usate anche nella guerra a Gaza.
BaUn compagno racconta:
"Questo venerdì circa 15 attivisti israeliani e 15 internazionali si sono uniti ad alcune decine di palestinesi per la manifestazione settimanale a Bil'in. Il tema della manifestazione era la giornata dei prigionieri palestinesi ed alla testa vi erano persone con posters che chiedevano il rilascio dei palestinesi attualmente nelle mani delle forze di occupazione israeliane. Come sempre, appena giunta nei pressi del muro, la manifestazione è stata accolta con granate assordanti e gas. Il vento soffiava forte in direzione dei manifestanti avvolgendoli di nuvole di gas, per cui solo un piccolo gruppo di manifestanti è riuscito ad avvicinarsi al muro. Ma questo ha spinto i soldati a fare maggiore uso di gas ed altri proiettili. La prima vittima è stato un attivista francese ferito superficialmente al volto da una granata di rimbalzo. Poco dopo, un soldato ha sparato un proiettile di gas ad ampio raggio da distanza ravvicinata direttamente su Bassem Abu Rahme che stava vicino al muro, lo ha colpito al torace aprendo un'ampia ferita a cui è seguito un trauma respiratorio. Poichè non vi era nessuna ambulanza sul posto, Bassem (noto anche come Phil, di anni 30) è stato portato con un auto privata verso Ramallah. Alcuni manifestanti hanno mantenuto la posizione vicino al muro per un po', ma mentre tornavano al villaggio è giunta la notizia della morte di Bassem"
La manifestazione del venerdì a Ni'ilin è stata bruscamente interrotta quando è giunta la notizia della morte di Basem a Bil'in, per cui gli attivisti di Anarchici Contro Il Muro, che conoscevano Basem dalle precedenti manifestazioni, si sono precipitati a Bil'in. Molti di noi hanno fatto le condoglianze ad Ashraf, il fratello più giovane di Basem, anche lui attivista a tempo pieno, divenuto "famoso" alcuni mesi sui media di tutto il mondo quando la sua immagine compariva in un video in cui un ufficiale israeliano gli sparava alle gambe mentre Ashraf era incappucciato ed ammanettato.
Sabato 18 aprile abbiamo fato onore a Basem con l'ultimo saluto. Circa 60 attivisti degli Anarchici Contro Il Muro si sono uniti a migliaia di palestinesi del villaggio di Bil'in e della regione per il funerale di Basem Ibrahim Abu-Rahme. Un esponente del gruppo di Bil'in ha ricordato l'impegno di Basem nella lotta contro il muro, presente ogni venerdì nella preparazione della manifestazione, sempre in prima linea, incurante dei gas vicino al cancello sulla strada del muro.
In serata manifestazione a Tel Aviv con circa 500 persone (compresi una decina di attivisti del leggendario gruppo antiautoritario anticapitalista Matzpen - attivo soprattutto tra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '80) che hanno farte parte delle migliaia di attivisti che hanno partecipato alle manifestazioni del venerdì a Bil'in insieme a Basem negli ultimi 4 anni.
Abbiamo marciato e scandito slogan dal centro della città fino alla sede del ministero della guerra, dove c'è stato un comizio.
Su http://www.youtube.com/watch?v=jy47y59WtQc video della manifestazione di Ni'ilin del 10 aprile
Link correlato: http://ilanisagainstwalls.blogspot.com
Ilan Shalif (AAtW)
(traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali)


domenica 19 aprile 2009

E' USCITO ANTIPODI



E' uscito il secondo numero della seconda serie di
A N T I P O D I
rivista di politica, cultura e arte

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Tema di questo numero: America oggi


Dopo Innanzitutto il nome. Si parla di America e si dovrebbe, perlomeno parlare di Americhe. Se poi si intende U.S.A., basta guardarsi una cartina per vedere le reali dimensioni geografiche dell'America del nord rispetto al resto per comprendere. Accettare il termine America significa accettare l'imperialismo economico e culturale degli USA, al pari di quelle visioni distorte e ideologizzate che fanno parte del patrimonio della "sinistra" (con i due paradossi dell'antiamericanismo e dell'innamoramento acritico) e della destra.
Il numero analizza i vari aspetti della politica interna e estera degli USA, al di fuori della rappresentazione mediatica che viene data di quel paese. Intendiamo con questo uscire dalla visione del tutto distorta di un paese, da parte di una provincia dell'impero, per analizzare in primis le questioni economiche, e poi, a seguire le contraddizioni violente e feroci dell'America profonda (che non è New York).

Sommario degli articoli:


SAVERIO CRAPARO, Once Obama a time...

MAURIZIO GALICI, Obama si, Obama no
MAURO LOMBARDI, Una crisi di sistema: dopo tutto sarà diverso
FRANCESCO AUCONE, Un piedone a stelle e strisce
GIOVANNI CIMBALO, L'Africa val bene una messa
JOHN GILBERT, Intervista, a cura di Adriana Dadà
ANDREA BELLUCCI, Camminando dalla parte selvaggia
SILVIA FRANCOLINI, Le sfumature del nero
MICHELE DI GREGORIO, Dagli Sweatshop ai Greengrocery, le lotte dei lavoratori immigrati del Lower East Side di New York attraverso le reti comunitarie
EMILIA MORELLI, Beatnik, hippie, punk: stati di libertà permanente


Testi e poesie di Eduardo Galeano, Michael McClure, Martin Matz, Fabrizio De Andrè.

Le opere di Gianni Dorrigo sono state scelte da ALESSANDRA BORSETTI VENIER.
1 numero €8, abbonamento annuale - €15 (ordinario), €30 (sostenitore)


per contatti o per richiederlo antipodi@fdca.it
Per leggere online i numeri precedenti www.fdca.it/antipodi

martedì 14 aprile 2009

E' morto Abel Paz

(Abel in un convegno al LOA Acrobax di Roma nel 2006)


Nel pomeriggio del 13/4/'09, a Barcellona è morto Abel Paz.





Nonostante i suoi 87 anni ci ha trasmesso forza ed energia fino all'ultimo momento.


Non abbiamo perso solo un pezzo di storia ma soprattutto un amicoe un compagno.





Il funerale sarà mercoledí alle 16 al tanatorio de sancho de avila- barcelona
que corra la voz.


salut



Abel Paz (Almeria, 12 Agosto 1921 – Barcellona, 13 Aprile 2009) è stato un anarchico, militante e storico spagnolo.



Abel Paz è lo pseudonimo di Diego Camacho. Nato in Almeria nel 1921, e trasferito con la sua famiglia a Barcellona nel 1929. Nel 1935 inizia a lavorare nell'industria tessile ed entra nella Confederacion Nacional del Trabajo (CNT).



Nel luglio 1936, con l'inizio della guerra civile spagnola e della rivoluzione in Spagna entra nella colonna anarchica Durruti. Anche come combattente nel fronte aragonese, ha combattutuo a Barcellona negli eventi del maggio 1937.



Dopo la caduta della Catalogna nel gennaio 1939, finì in esilio in Francia, dove è stato internato. Nel corso degli anni '40 ha combattuto sia nella resistenza francese a Hitler che nella resistenza anarchica spagnola a Franco.



Abel Paz è l'autore di numerosi studi sulla storia degli anarchici, il più importante è la sua biografia di Buenaventura Durruti che è stato pubblicato in svariate edizioni e numerose traduzioni.
http://www.youtube.com/watch?v=_vLw5jBkk0

un abbraccio libertario al militante anarchico





Palestina-Israele, la lotta unitaria continua - report della settimana e del weekend.

Bil'in, Ni'ilin, Um Salmuna, Silwan, e Sheikh Jarakh

I compagni di Anarchici Contro Il Muro hanno partecipato alla lotta incessante contro gli sfratti e la demolizione delle case delle famiglie palestinesi in vaste aree della regione di Gerusalemme (soprattutto a Silwan e Shikh Jarakh).
Mercoledì 8 aprile eravamo a Ni'ilin. Venerdì 10 aprile dedicato alle manifestazioni contro il muro della separazione e contro l'occupazione a Bil'in, Ni'ilin, ed Um Salmuna.
Poichè non vi è gioia più grande della gioia maligna, abbiamo provato questa sensazione a Bil'in, quando le stupide forze di stato si sono accorte che il vento dell'est gli stava soffiando contro i gas che avevano appena sparato verso di noi. La lotta a Bil'in è passata di nuovo sui principali canali TV.
Già venerdì 4 aprile i notiziari TV ne avevano parlato
http://news.nana10.co.il/Article/?ArticleID=627821&sid=126
con riguardo all'uso delle armi contrario ai regolamenti su canale 10 . http://www.youtube.com/watch?v=CPvdVfx4tQU

BIL'IN
resoconto di R.:
"Sette Israeliani e 5 attivisti internazionali si sono uniti ad alcune decine di palestinesi per la manifestazione settimanale a Bil'in. Bandiere palestinesi, canti e slogan hanno accompagnato la manifestazione con un poster che rappresentava bambini palestinesi ricercati in quanto sospetti. Il comitato popolare aveva annunciato che i soldati si sarebbero attenuti ad un mite comportamento, decisione che i soldati hanno baldanzosamente disatteso, accogliendo la manifestazione con il solito lancio di granate assordanti e gas.
Gli shabab lanciavano pietre, i soldati sparavano granate e proiettili, mentre il vento che era una volta tanto a favore dei palestinesi, rimandava la maggior parte dei gas verso i soldati.

I manifestanti avevano preparato una grande lastra di metallo dipinta del colore del muro, [una "eredità" di una precedente manifestazione. I.S.] che abbiamo usato come scudo per passare attraverso il cancello del muro [nel punto centrale del recinto elettronico I.S.]. Tre manifestanti sono riusciti a tenere la posizione e ad avanzare per quasi mezz'ora, nonostante le pietre che gli arrivavano continuamente dalle spalle e nonostante il di tutto e di più che gli sparavano dal davanti i soldati. Probabilmente un lancio ad altezza d'uomo di gas ha costretto i manifestanti a ritirarsi e ad uscire dall'area del muro.

[alcuni "saggi e coraggiosi" soldati sono riusciti dopo molti sforzi a rimuovere la lastra che avevamo messo sul cancello del muro elettronico per poi scaraventarla dall'altra parte del muro I.S.]
Durante la manifestazione un manifestante ed un fotografo sono stati direttamente colpiti da granate assordanti e dai gas, ma non hanno riportato gravi danni. Dopo che la manifestazione era stata dispersa, alcuni soldati sono entrati nel villaggio ma senza rimanerci a lungo. Samih, che aveva subito una ferita da bomboletta di gas un paio di mesi fa, ora sta meglio, ha riacquistato la mobilità del braccio che era rimasto paralizzato. Inshalla, Tristan veglierà su di lui".
La settimana scorsa, sul canale TV 10, nel telegiornale serale, sono passate immagini delle azioni terroristiche dell'esercito a Bil'in
http://news.nana10.co.il/Article/?ArticleID=627821&sid=126
con spari sui manifestanti in palese violazione dei regolamenti stabiliti per l'uso di armi da fuoco in caso di manifestazioni.

NI'ILINIMEMC / Activestills reportage:"mercoledì 8 abbiamo partecipato alla manifestazione di metà settimana a Ni'ilin.
Essendo la vigilia di pasqua, la presenza delle forze di stato israeliane era minima, e le loro "ritorsioni" sono state più miti del solito. Solo due battaglioni sono entrati nella strada principale del villaggio nei pressi del blocco stradale. Hanno "solo" lanciato dei gas, senza usare proiettili o bombolette di gas direttamente contro i manifestanti da breve distanza - come fanno in genere.
Venerdì 10 aprile, un compagno ha scritto:"alcuni abitanti del villaggio di Nil'in vicino a Ramallah, città centrale della Cisgiordania, insieme a sostenitori internazionali hanno fatto la manifestazione del venerdì a mezzogiorno contro il muro illegale che Israele ha costruito sulla terra del villaggio.

Appena gli abitanti e gli attivisti internazionalisti sono arrivati nella parte del villaggio dove Israele sta costruendo il muro i soldati hanno sparato gas e proiettili rivestiti di gomma. Hanno anche sparato dei caricatori di munizioni vere.
Uno ha subito delle ferite critiche dopo essere stato colpito da una raffica di proiettili veri, mentre 6 persone sono state ferite dai proiettili rivestiti di gomma. A decine sono stati intossicati dalle inalazioni di gas.
"Fotografie su:http://dada.israel.indymedia.org/newswire/display/10680...x.php
sito correlato: http://imemc.org/ http://activestills.org/

UM SALMUNA (regione di Ma’asara)
Report di Shai: manifestazione del venerdì contro il muro a Ma’asara de 10.4.09
La manifestazione è iniziata dopo la preghiera nel villaggio, nella giornata internazionale dei bambini. C'erano circa 40 manifestanti del villaggio, insieme ad attivisti internazionali ed israeliani. L'esercito aveva messo, come sempre, uno sbarramento di filo spinato all'ingresso del villaggio per impedire l'accesso alle terre da parte degli abitanti. Alcuni manifestanti hanno cercato di oltrepassare il filo spintato, ma i soldati hanno reagito violentemente minacciando arresti.
link correlato: http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/
Ilan Shalif (AAtW)
(traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali)

venerdì 10 aprile 2009

solidarietà a "Giamma"

Segnaliamo il comportamento antisindacale della Coop 29 Giugno di Roma e postiamo il seguente appello in appoggio al lavoratore pesantemente vessato.
In solidarietà a "Giamma", chiediamo a chi può di mandare un fax di protesta.

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Vi segnalo che si sta operando, da parte dei vertici della cooperativa sociale 29 giugno aderente alla CNL Legacoop, una fortissima repressione contro i lavoratori e lavoratrici e in particolare contro Gianmaria Venturi, Rsa e RLS nell'appalto di guardiania portierato e altri servizi esteranlizzati dell'Università di Roma 3.

Motivo delle pressioni, con continue contestazioni disciplinari per questione pretestuose e create ad arte, LE SEGNALAZIONI E LA TUTELA DELLE CONDIZIONI DI SALUTE E DI SICUREZZA DI CHI CI LAVORA E DI CHI E' UTENTE DEI SERVIZI UNIVERSITARI.

A Gianmaria, che è tra gli aderenti alla manifestazione di Torino del 6 Dicembre, di Taranto del 18 aprile e attivo nelle iniziative fatte dalla rete a Roma, in una settimana hanno fatto tre contestazioni disciplinari e lo hanno sospeso dal servizio con retribuzione, in attesa di fare di lui un altro LICENZIATO PER MOTIVI SOLITI...FA TROPPO IL SUO DOVERE DI RSA E DI RLS (eletto con i voti di iscritti e iscritte Cgil, Usi Ait di cui è anche Rsa e di RdB, in un appalto con oltre 150 persone impiegate), con pressioni pare sembra si dice si mormora...dall'Ente committente che non vede di buon occhio che si controlli troppo e si segnalino le disfunzioni.

Chiediamo alle varie componenti della rete nazionale, visto che ci stiamo avvicinando alla manifestazione del 18 (Gianmaria dovrebbe essere della partita, ma il 18 vorrebbe venirci a Taranto non da licenziato...), di fare un gesto di solidarietà, mandando un fax di protesta alla coop 29 giugno (06 4510353) con una semplice scritta " giu' le mani dai RLS, se licenziate Gianmaria toccate tutti noi. Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro".

Anche per noi che stiamo facendo e rispondendo colpo su colpo ai vari tentativi sia a lui sia agli altri lavoratori e lavoratrici (finora le contestazioni disciplinari hanno avuto esito negativo o sanzioni minime di rimprovero scritto, ma contro Gianmaria stanno andando giù pesanti, prima ancora di discutere in colloquio orale la prima difesa disciplinare, lo hanno sospeso con retribuzione a scopo cautelativo e con minacce continue dei coordinatori, con denunce penali fatte da lui e dal sindacato ma con i tempi della giustizia...) sarebbe un aiuto se varie parti d'Italia arrivassero tali segnali di solidarietà delle situazioni aderenti alla rete nazionale.

Noi stiamo continuando a fare propaganda per il 18 e non molleremo di certo, il presidio assemblea fatto al rettorato di roma 3 il 7 aprile ha avuto una buona riuscita, con oltre 2000 volantini distribuiti e una certa informazione su quello che si sta producendo, specie nella fascia oraria dalle 12 alle 14 con studenti, lavoratori deglii appalti e di altri servizi presenti e attivi e decine di RLS presenti al presidio dalle 8 alle 14.30.

Il 15 aprile assemblea convegno sui rischi da amianto sempre verso la manifestazione del 18 aprile.Un saluto a tutti e tutte e se potete darci una mano mandando un fax alla coop 29 giugno a sostengo di Gianmaria, sarebbe una cosa per noi efficace.

Roberto Martelli Rsa RLS settore cooperativo Comitato 5 aprile Roma

giovedì 9 aprile 2009

Anarchici contro il muro a Roma

Mercoledì 15 aprile 2009 - ore 16.30
Aula occupata di Sociologia, via salaria 113
Assemblea con Haggai Matar
“In Palestina, contro l'apartheid. Ribellarsi è giusto.”
Mercoledì 15 aprile 2009, Haggai Matar, attivista degli anarchici contro il muro e refusnik sarà a Roma, alla facoltà di Sociologia per informare sulla lotta contro il muro e contro l'occupazione, e per raccogliere fondi per leattività degli ACIM.
Dal 2003 gli Anarchici Contro il Muro (ACIM), un gruppo di attivisti israeliani, si oppongono attivamente a fianco dei palestinesi alla costruzione del muro dell'apartheid sia con azioni nei territori occupati sia tramite azioni di protesta fatte nelle città israeliane.
Finora, gli ACIM hanno dovuto affrontare oltre centoimputazioni, soprattutto per "aver portato la guerra in patria" tramite le azioni di protesta fatte nelle città israeliane.
(l’incontro con Haggai sarà preceduto da un’intervista a Radio Onda Rossa mercoledì mattina h.10,30)

Organizzano:
- Libreria Anomalia/C.D.A.
- Federazione dei Comunisti Anarchici, sezione "Luigi Fabbri" di Roma.

sabato 4 aprile 2009

CIAO FRANCO


CiAo Franco,

il 24 marzo è un anno che non sei più tra noi, le ragioni del tuo pensiero, la tua storia, la forza delle tue idee, la tua lucidità di analisi la tua prassi ci sono sempre presenti, il nostro non è solo un ricordo commosso e romantico , ma lucido, per l’amarezza della tua perdita, ci rimane tutta la tua storia , le tue battaglie la tua forza rivoluzionaria, e per molti di noi la fortuna di avere conosciuto dalla tua viva voce episodi e momenti storici anche amari dell’anarchismo di classe in Italia e in Francia, aiutandoci a conoscere la verità su pagine della storia dell'anarchismo in Italia, mistificate dai confusionari aclassisti.

Ti vogliamo raccontare cosi :

…..”Impegnato fin da giovanissimo nelle strutture dell'anarchismo ligure, scelse da subito la linea comunista e classista e si impegnò quindi per decenni nella doppia battaglia, quella dell'impegno sul territorio, nelle lotte dei lavoratori, e in contemporanea nella ricostruzione di un anarchismo che a partire dagli anni '50 aveva perso la bussola dei principi comunisti anarchici, annullati in un anarchismo umanista e spesso "di ispirazione borghese" come aveva già denunciato Luigi Fabbri decenni precedenti.” ……………

FEDERAZIONE dei COMUNISTI ANARCHICI
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Il 24 marzo è morto a Savona Franco Salomone, all'età di 60 anni. Avvicinatosi giovanissimo all'internazionalismo anarchico, vi sostenne l'orientamento fautore dell'organizzazione di classe. Dai primi anni Settanta fu protagonista di diverse iniziative ispirate al comunismo libertario, tra cui l'OCL (Organizzazione dei Comunisti Libertari) e in Francia l'UTCL (Unione des Travailleurs Communistes Libertaires). Impegnato a Savona nella difesa sindacale dei lavoratori ospedalieri, Salomone era responsabile CGIL per la sanità e dal 1997 al 2003 segretario generale della funzione pubblica. Dal 2003 era entrato a far parte della Federazione dei Comunisti Anarchici. Nel ricordo della comune battaglia di difesa di classe, la redazione di "Lotta Comunista" saluta il militante.
LOTTA COMUNISTA", Aprile 2008, p. 4.
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La tua storia, resterà sempre un patrimonio del movimento comunista anarchico

giovedì 2 aprile 2009

5-15 aprile: Giro di conferenze in Italia di un Anarchico Contro il Muro

Dal 5 al 15 aprile un componente di Anarchici Contro il Muro, Haggai Matar (noto anche per il suo impegno antimilitarista) sarà in Italia per un giro di conferenze con il duplice scopo di informare e aggiornare sulla situazione attuale della lotta contro il muro e contro l'occupazione, e anche di raccogliere fondi per le attività degli ACIM.

Se avete la possibilità, venite ad uno degli eventi qui sotto. Se non potete partecipare e volete dare un sostegno agli ACIM, visitate il sito http://www.fdca.it/wall per informazioni su come contribuire.

5-15 aprile: Giro di conferenze in Italia di un Anarchico Contro il Muro

Anarchici Contro il Muro (ACIM) nasce nel 2003 - un anno dopo l'inizio della costruzione del muro della separazione (o muro dell'Aparthied) da parte di Israele - nel campo di protesta durato 4 mesi e formato da attivisti palestinesi, israeliani ed internazionali nel villaggio di Mas'ha, che stava per perdere le terre a causa del passaggio del muro.

Questo campo è diventato il punto focale per una nuova forma di lotta: unitaria, civile, a democrazia diretta, su base territoriale - di fatto una terza intifada conosciuta come "l'Intifada del Muro". Sebbene forti solo di pochi attivisti israeliani, gli ACIM presero parte intensamente a questo nuovo sviluppo insieme ad un numero sempre più alto di villaggi palestinesi le cui condizioni di vita erano minacciate dal passaggio del muro: da Mas'ha a Budrus, da Bil'in a Jayyous, da Ni'ilin a Um Salmuna, e così via, in uno schema di azione diretta e di lotta unitaria che prosegue tutt'oggi.

Nonostante la sua natura non violenta, l'Intifada del Muro prosegue con un prevedibile ed alto costo sul piano umano: a febbraio 2009 sono 17 i manifestanti palestinesi disarmati che sono stati uccisi dalle forze di Stato nel corso di manifestazioni contro la costruzione del muro, e sono migliaia i feriti e gli arrestati - palestinesi, attivisti internazionali ed israeliani.

Finora, gli ACIM hanno dovuto affrontare oltre cento imputazioni, soprattutto per "aver portato la guerra in patria" tramite le azioni di protesta fatte nelle città israeliane. Inoltre, a parte le spese vive per il lavoro politico quotidiano, come i trasporti, le bollette telefoniche, gli aiuti immediati o i costi di stampa, i debiti contratti dagli ACIM ammontano attualmente ad oltre 40.000 dollari americani, in parcelle dovute agli avvocati amici che stanno lavorando incessantemente per rappresentarci di fronte alla crescente repressione legale della polizia e delle corti.

Ovviamente, gli ACIM non ricevono finanziamenti da nessuna organizzazione o associazione ufficiale (statale, governativa, ONG che sia), né hanno dei funzionari retribuiti.
Contano interamente sulle donazioni delle persone in tutto il mondo, che capiscono quanto sia importante questa lotta e desiderano assicurarne la prosecuzione con un sostegno concreto alla lotta palestinese. Ma si accumulano i costi dei guai giudiziari inflitti dallo Stato, per cui si trovano in un terribile bisogno di sostegno finanziario e quindi chiedono il nostro aiuto.

Dal 5 al 15 aprile un componente di Anarchici Contro il Muro, Haggai Matar (noto anche per il suo impegno antimilitarista, essendo uno dei primi della nuova ondata di obiettori politici alla leva) sarà in Italia per un giro di conferenze con il duplice scopo di informare e aggiornare sulla situazione attuale della lotta contro il muro e contro l'occupazione, e anche di raccogliere fondi per le attività degli ACIM.

Se avete la possibilità, venite ad uno degli eventi qui sotto. Se non potete partecipare e volete dare un sostegno agli ACIM, visitate il sito http://www.fdca.it/wall per informazioni su come contribuire.

FEDERAZIONE DEI COMUNISTI ANARCHICI
Ufficio Relazioni Internazionali

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Programma del giro
Domenica 5 aprile 2009 - ore 18.30
Anarchist Against The Wall a Genova
presso Spazio di Documentazione "Il Grimaldello"Via della Maddalena, 81 r. - Genova
per ulteriori informazioni: zaatar@inventati.org

Martedì 7 aprile 2009 - ore 20.45
Incontro con Haggai Matar, Israeliano, Refusnik, attivista di Anarchici contro il Muro
presso il PrefabbriKato,Via Pirandello, 22 - Villanova di Pordenone
per ulteriori informazioni: info@zapatapn.org

Giovedì 9 aprile 2009 - ore 18.00
Tsumud: Persistere nella resistenza contro l'Occupazione
presso Sala della Pace,Via Rinalducci, 11 - Fano (PU)
per ulteriori informazioni: fdcafano@fdca.it

Sabato 11 aprile 2009 Jesi(seguiranno dettagli)
Mercoledì 15 aprile 2009 - ore 16.30
Ribellarsi è giusto: incontro con Haggai Matar
presso l'Università la Sapienza,Roma
per ulteriori informazioni: fdcaroma@fdca.it

Verwandter Link: http://www.fdca.it/wall

Dati sulla truffa del TFR nei fondi pensione

Fondi pensione: nel 2008 in fumo buona parte del tfr versato.

Tra mancato guadagno e perdite chi ha conferito ai fondi il tfr ha perso l8,4%.
Nei comparti che investono sui prodotti azionari perso oltre il 17% medio.

Rilanciare la previdenza pubblica.
Diritto al recesso per i lavoratori iscritti ai fondi chiusi, e cancellazione del silenzio assenso.

Nel 2008 i maggiori fondi di categoria gestiti da imprese e cigl, cisl e uil, hanno perso mediamente il 5%, mentre Tfr in azienda si è rivalutato del 3,4%. Tra mancato guadagno e perdite realizzate chi ha conferito ai fondi il tfr ha perso oltre l8%.
La perdita del 2008 si aggiunge a quella del 1% medio del 2007.

I comparti più aggressivi che investono sui prodotti azionari, nel 2008 hanno perso oltre il 17%. Ad es. Fonchim perde il 25,1%, Cometa il 15,7%, Fondenergia dinamico il 19,6%, Cooperlavoro il 17,1%, Previcooper Dinamico il 17,4%, Gommaplastica Dinamico il 21,9%, Fonte il 10,6%.

E utile ricordare che i sostenitori dei fondi considerano la linea di investimento su azioni come la più adatta per incrementare i versamenti!
Le linee più prudenti e conservative rendono sempre poco e quasi sempre meno del tfr.
In nove anni i fondi operativi dal 2000, a fronte ad un rendimento del tfr del 27,7% hanno fatto perdere da un minimo del 7,3% (Cometa) ad un massimo dell8% (Fondenergia).

La crisi dei mercati finanziari travolge anche i fondi pensione aperti. Infatti su 353 linee di fondi pensione aperti con almeno 1 anno di vita, più della metà, 218 linee, pari al 62% del totale, ha fatto registrare rendimenti negativi.
I numeri e il volume delle perdite, l'esplosione della crisi finanziaria, il crollo dei valori azionari hanno reso evidente a tutti che nel conferimento del tfr ai fondi pensione c'è solo un forte rischio per il salario dei lavoratori e un forte guadagno, a prescindere dalla resa dellinvestimento, per i gestori, le banche e gli speculatori che hanno la possibilità di giocare con i soldi dei lavoratori.

E necessario pertanto rilanciare la previdenza pubblica, quale strumento universale per il mantenimento del reddito percepito prima del pensionamento e opporsi alla riduzione delle pensioni attese con taglio delle aliquote su cui calcolarle e all'aumento dell'età pensionabile.

Rivendicare per i lavoratori iscritti ai fondi chiusi il diritto (oggi negato) al recesso e ad interrompere i versamenti e richiedere quanto versato, e la cancellazione per i nuovi assunti del silenzio assenso per il passaggio del tfr ai fondi pensione.

Il governo interviene con consistenti finanziamenti ai pescecani della finanza, banche, ed aziende; taglia pensioni, salari e servizi sociali.

Milano 2/2/2009
A cura dell'ufficio studi Cub-Confederazione Unitaria di Base

Comunicato sindacale (Roma - terza università)

BASTA REPRESSIONE E INTIMIDAZIONI NEGLI APPALTI DELLA TERZA UNIVERSITA’.

VOGLIAMO LA PIENA APPLICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI SU SALUTE E SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO.

Da diversi mesi all’interno degli appalti dei servizi esternalizzati della Terza Università nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici è in atto una forte repressione delle libertà sindacali.
I lavoratori delle ditte delle pulizie sono stati i primi ad essere colpiti, il tutto è iniziato con l’assemblea convocata per eleggere il RLS (Rappresentante dei Lavoratori alla sicurezza), visto che molti operatori sono ancora all’oggi sprovvisti degli spogliatoi, delle divise di lavoro e spesso anche dei materiali per poter lavorare (molti infatti sono costretti a portarsi i detersivi da casa per lavorare). A questo si aggiungono le mancate sostituzioni dei lavoratori assenti con conseguente aumento dei carichi di lavoro per il personale delle diverse sedi. Le richieste del sindacato fatte al Consorzio Sintesi per superare queste situazioni non hanno avuto nessun riscontro, mentre l’Università oltre a non concedere le Aule per poter svolgere le assemblee, tramite personale dell’Uff. Servizi Igiene Ambientale è arrivato all’assurdo di pedinare e intimare le delegate sindacali di non affiggere comunicati sindacali nelle bacheche minacciando le stesse di provvedimenti disciplinari nei loro confronti.

Nell’appalto delle portinerie e servizi ausiliari dopo una lunga serie di trasferimenti immotivati e decine di lettere di richiami disciplinari fatte ai dipendenti per i più futili motivi, si è arrivati anche qui a qualcosa di incredibile con sei lettere di contestazione ad altrettanti colleghi di una portineria a seguito di una segnalazione fatta dal RLS sulla situazione di rischio e pericolo della portineria di via Vasca Navale 84. A questo fatto già di per se molto grave hanno fatto seguito una lettera di contestazione disciplinare ad un nostro delegato aziendale e RLS, relativa ad una segnalazione per una mancata sostituzione di un collega e un provvedimento di sospensione dal lavoro avvenuto senza rispettare le procedure previste dal CCNL e dalla L. 300/70.

A fronte di tutto ciò i lavoratori della manutenzione che da anni lavorano nell’Ateneo rischiano di perdere il loro posto di lavoro alla scadenza dell’appalto. Essendo inquadrati con Contratti degli edili e dei metalmeccanici, non hanno garantito il riassorbimento da parte della ditta subentrante, mentre fino ad oggi il capitolato d’appalto della manutenzione non prevede nessuna “clausola sociale” a garanzia del loro posto di lavoro.

Tutto ciò ci sembra assurdo, pretendiamo che l’Università Roma3 vigili sul rispetto dei CCNL da parte delle aziende vincitrici degli appalti e chiediamo garanzie di continuità occupazionale per i lavoratori della manutenzione.


ASSEMBLEA-PRESIDIO
MARTEDI 7 APRILE dalle 8.00 alle 16.00
AL RETTORATO DELLA TERZAUNIVERSITA’ VIA OSTIENSE 159

RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI USI-AIT
COOP 29 GIUGNO E CONSORZIO SINTESI