venerdì 1 maggio 2009

Comunicato della Federazione Anarchica Milanese sul 1° Maggio

PRIMO MAGGIO ANARCHICO

La crisi economica e sociale, che ci colpisce e sempre più avanza minacciosa, manifesta i suoi esiti peggiori sulle categorie sociali più deboli.
Tale situazione non deriva da un semplice incidente di percorso, come vogliono farci credere, ma è conseguenza inevitabile di un sistema economico, politico e sociale – il capitalismo – che basa il suo funzionamento e sopravvivenza sulla ferrea legge del profitto di “pochi” a danno del resto della società.

Un squilibrio che si manifesta anche nell’irresponsabile sfruttamento del pianeta su cui viviamo, dove le grandi metropoli sono diventate camere a gas, le risorse naturali sono “rapinate” senza alcuno scrupolo; i centri del potere statale ed economico non esitano a schierare gli eserciti e a scatenare conflitti armati pur di mantenerne il controllo.

Guerre vere e proprie che, anche se spesso definite “missioni di pace”, portano ancora più sottomissione, povertà e disperazione per le popolazioni che le subiscono.
Sul territorio italiano, l’ultima tragica conseguenza di tale sistema l’abbiamo ulteriormente verificata nella recente tragedia del terremoto a l’Aquila dove i crolli delle abitazioni hanno causato più morti e feriti, perché “si risparmia sul cemento e tondini di ferro ma non sulle vite umane”.

Riprova evidente che le speculazioni, quelle edilizie così come quelle negli altri settori, sono un virus che si riproduce facilmente in un modello di società in cui, di fronte alla prospettiva del guadagno, i confini etici tracciati dai poteri, legali od illegali che siano, si modificano a seconda della loro stessa convenienza.

Come se non bastasse, ecco che il territorio del terremoto è diventato un palcoscenico dove il “circo mediatico” della politica parlamentare si assolve, si ricicla e si ricandida alla gestione del potere prossima futura, cercando di far dimenticare che i governi, nel loro avvicendarsi, sono sempre pronti a promuovere leggi che pesano negativamente sulle condizioni materiali delle classi subalterne salvaguardando, invece, ricchezze e privilegi delle caste ai vertici. In primis quelli degli stessi rappresentanti del popolo in parlamento.

Non cadiamo nella trappola, quando indicano negli immigrati i nostri nemici e la causa della nostra insicurezza. I nostri veri nemici, quelli che attentano alla qualità della nostra vita, quotidianamente, sono gli stessi padroni che si garantiscono la possibilità di sfruttare noi e, in modo ancor più bestiale, gli immigrati.

Occorre intraprendere un percorso di liberazione che non passi per le sagrestie, per le segreterie politiche, per l’urna elettorale o le facili derive populiste pre-totalitarie, ma che attraversi le strade, i quartieri, le case, i luoghi di lavoro, la scuola, la città e la campagna, con la costruzione di comitati e sindacati di base, centri sociali, unioni di individui consapevoli che sappiano autorganizzarsi non solo per difendersi ma anche lottare per un mondo migliore.

Di fronte alla crisi dei padroni, oggi più che mai, la nostra proposta è quella del comunismo anarchico e libertario: “La società sarà veramente libera solo con la espropriazione delle ricchezze, dei mezzi di produzione e l’esautorazione di ogni forma di potere attraverso la pratica dell’autogestione sociale e del federalismo dal basso e solidale.”

FEDERAZIONE ANARCHICA MILANESE – F.A.I.

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