martedì 14 luglio 2009

Antifascismo ai Castelli Romani

Pubblichiamo dai Castelli Romani.
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Nuovo volantinaggio antifascista a Grottaferrata - Polizia e Carabinieri presidiano il comune e provocano i/le compagni/e


Lunedì 13 luglio c'è stato un nuovo volantinaggio di massa contro l'occupazione di Craxi Pound appoggiata dalle istituzioni locali

I Castelli Romani rifiutano i servi di Casa Pound e Blocco Studentesco che, grazie agli appoggi istituzionali del Comune di Grottaferrata principalmente con un assessore in cui sono in stretto contatto, hanno preso possesso di un centro sportivo in località "La madonnella".
Se pensano di fare ai Castelli quello che stanno facendo a Roma da anni, si sbagliano di grosso loro, i loro padroni ed i loro referenti istituzionali.

Aiutati da diverse camionette della celere, la scorsa settimana sono riusciti a organizzare un aperitivo al quale ha preso parte il loro infame "presidente", ben protetti dagli uomini in divisa.
Lunedì mattina una trentina di compagni e compagne dei Castelli sono tornati di nuovo nelle strade di Grottaferrata, come già era stato fatto in altre occasioni (l'ultima solo due giorni prima), per parlare con la gente e spiegare chi sono i topi di fogna di Base 22, quali sono le loro idee e i loro scopi lucrosi.

E' stata anche la prima occasione per pubblicizzare il corteo antifascista che si svolgerà sabato 18 luglio, con ritrovo alle 17.00 in piazza De Gasperi (nei pressi dell'inizio del Corso di Grottaferrata per intenderci).
Moltissime persone che si recavano al mercato settimanale hanno chiesto informazioni e hanno espresso la propria contrarietà alla presenza di Merda Pound, che del resto è conosciuta anche ai Castelli Romani in senso negativo per le infamate dei propri burattini.
Da lì ci siamo poi recati presso il palazzo del Comune, trovando schierati sia carabinieri, che polizia e guardie in borghese.

Saliti la lunga scalinata siamo stati fermati dal funzionario di polizia che coordinava i suoi sottoposti, intimandoci di non procedere oltre, nonostante gli dicessimo che noi al Comune possiamo e vogliamo entrare per parlare con gli amministratori locali del loro sostegno ai fascisti.

La poliziotta ha subito indentificato il compagno con cui stava principalmente discutendo e poi ha dichiarato che lei era stata chiamata da Genzano per questa operazione.
Ha esclamato ad alta voce che noi stavamo facendo una manifestazione non autorizzata e che ci eravamo incolonnati in corteo...sulle scale!!! gli abbiamo fatto notare:
- che stavamo solo volantinando;
- che sulle scalinate non possiamo camminare a cavacecio l'uno sull'altro;
- che si doveva togliere di mezzo e lasciarci passare.

Per tutta risposta ha detto "io sono la polizia, voi non potete passare".
Sentendosi mancare di rispetto reverenziale ci ha poi ricordato "io sono una donna".
Quindi lei poteva fermarci in quanto disponeva dell'autorità che nessuno di noi gli ha conferito...

Una delegazione di alcuni compagni/e è salita per parlare con i responsabili politici del Comune di Grottaferrata mentre la poliziotta domandava ai suoi ad alta voce "E adesso questi dove li mettiamo???".

A quel punto c'è stata una nuova reazione verbale dei compagni che hanno ripreso la tipa facendogli notare che noi non ci saremmo messi da nessuna parte secondo i suoi ordini, visto che non siamo oggetti da spostare a piacimento.
La tensione è scemata, in attesa del ritorno della delegazione dei compagni, ma la soggettona del commissariato di Genzano ha nuovamente dimostrato di che pasta sono fatti lei e i suoi sgherri, con i quali alcuni discutevano animatamente a proposito di sgomberi e infamate varie (alcuni pare siano stati riconosciuti in queste attività da veri eroi e per questo presi un pò di mira).

Ad un ceto punto lei ha detto, testuali parole "A noi ci chiamano per intervenire in quanto siamo la forza pubblica e non l'intelligenza pubblica".
Di questo ce ne eravamo accorti un pò tutti, ma sentirselo dichiarare da un commissario di PS pubblicamente ci da un minimo di soddisfazione...

Una volta che la delegazione è tornata, spiegandoci quale speculazione si nasconde dietro l'occupazione delle merde (che potrebbero essere allontanati solo per poi fare ritorno come associazione quando sarà ristrutturato l'impianto occupato, assegnatogli da un assessore loro amico oppure tramite bando di concorso guidato...), ce ne siamo andati.

A quel punto alcun* notano una signora distinta sulla cinquantina che sta riprendendo con una telecamera digitale 4 compagni/e. Le vengono chieste spiegazioni e lei fa la vaga, rigugiandosi all'interno del comune dal quale uscirà pochi minuti dopo.
Fingerà poi di vedere una vetrina, di farsi un giro al parcheggio del mercato per poi risalire verso il comune e incontrarsi a metà strada con un altro tizio della stessa età con una fotocamera in mano.

Resteranno entrambi chiusi nel garage custodito proprio all'inizio della scalinata che porta al palazzo comunale, dal quale l'uomo si affaccerà più di una volta per vedere se i compagni se ne sono effettivamente andati. Dopo quasi un'ora, prendono la loro auto e per non farsi notare provano a uscire dall'ingresso infilando la retromarcia e percorrendo così la stradina a senso unico contromano.

Rincorsi, è stata presa la loro targa.
Presumibilmente si trattava non di guardie vere e proprie, ma di spie mandate lì per conto dei fascisti e/o del comune.

Politici, guardie, spie...ecco chi sono gli amici della "gioventù ribelle e anticonformista".

I fascisti possono cambiare sembianze, chiamarsi diversamente, fare le trasmissioni su Rino Gaetano e de André ma merde sono e merde restano.

Ci si vede al corteo di sabato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quante cazzate figlie di logiche di rigido indottrinamento!!!!!