giovedì 9 luglio 2009

Libertà per Teresa

Potrebbe sembrare una storia personale, di una povera vecchietta ingannata al fine di strappargli la casa a tutto vantaggio degli amici degli amici.
Ma la storia di Teresa è emblematica di questi tempi, è la storia di come oggi lo Stato, riprodotto a tutti i livelli territoriali, contravvenga sempre di più alle sue stesse regole.

Riceviamo dai compagni e dalle compagne del Laboratorio Sociale la Talpa il seguente comunicato e invito.


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libertà per Teresa

Ecco come la destra “tutela” gli anziani...Fiumicino: a 95 anni vai in casa di cura anche sei sano di mente, lo decidono il Sindaco e gli assistenti sociali.

Sembra impossibile che nel 2009 una donna di 95 anni autosufficiente e in grado di intendere e volere possa essere letteralmente sequestrata dalla propria abitazione e rinchiusa, contro la sua volontà,in una casa di cura per malati di mente. Invece succede nelle case popolari di Via Vistola n° 2, nel Comune di Fiumicino, di fronte agli occhi increduli dei vicini di casa che provano anche ad impedire ai servizi sociali di portare via Teresa, che a 95 anni, un carattere battagliero, si è opposta inutilmente con tutte le sue forze a quel sequestro in piena regola.
E' una storia di diritti negati e soprusi, quella di Teresa, che mette in luce ancora una volta la carenza dei servizi alla persona nel nostro paese e pone anche l'accento sull'arbitrarietà con cui un sindaco come quello di Fiumicino, che un paio di anni fa ha intolato una piazza al gerarca fascista Ettore Muti e un'assistente sociale senza scrupoli, possano rendere impossibile la vita di un soggetto svantaggiato e, almeno apparentemente, indifeso.

Apparentemente, perchè per fortuna i vicini di casa che da anni hanno a cuore le vicessitudini di questa anziana signora e che in molte circostanze hanno sopperito alle carenze dei servizi sociali, proprio non ci stanno a saperla rinchiusa e si sono rivolti ad un legale del movimento romano per aiutarla a riappropriarsi della propria dignità.
Il legale, che ha fatto visita a Teresa nella casa di cura dove è rinchiusa da ormai tre mesi, conferma l'estrema lucidità di questa donna e riferisce che dagli atti di cui ha preso visione presso il tribunale di Civitavecchia da cui è partita questa vicenda Kafkiana, si evince che le procedure utilizzate per rinchiudere Teresa sono piene di irregolarità e quanto meno sospette....
Infatti, dopo la morte del suo compagno, Teresa iniziava ad usufruire dell'assistenza domiciliare di un'ora al giorno per 5 giorni a settimana da parte della cooperativa Colonna. Assistenza che consisteva nel fare la spesa e darle un aiuto nelle pulizie domestiche. Certo un'ora al giorno è insufficiente per garantire adeguata assistenza ad un'anziana signora, ma Teresa,fortunatamente ha sempre goduto di ottima salute e, inoltre, ha sempre potuto contare sul sostegno delle vicine di casa che la accompagnavano a ritirare la pensione, la aiutavano nelle pulizie un po' più complesse e la sera le facevano compagnia.

Tutto bene fino a giugno 2008, quando una delle vicine scopre che l'assistente sociale, tale Lucia Comella, sta avviando le pratiche per trasferire Teresa in una casa di cura e, infatti, una mattina arrivano i servizi sociali e gli addetti del canile municipale per portare via sia lei che il cane regalatole anni prima dalla Cooperativa Colonna per tenerle compagnia. Teresa si barrica in casa insieme alle vicine e dopo ore di resistenza da parte loro e minacce da parte dei carabinieri sopraggiunti su richiesta dei servizi sociali, Teresa ha la meglio.

Sembra finita, ma non è così: la zelante assistente sociale si rivolge al Tribunale di Civitavecchia che, con sentenza del giudice Stefania Ciani, nomina il sindaco di Fiumicino tutore di Teresa e questi, a sua volta, nomina l'assistente sociale, “amministratore delegato “ (?) di Teresa. Da quel momento, Teresa non può più ritirare la sua pensione. Per mesi e mesi, il cibo e tutto l'occorrente per tirare avanti le sono garantiti solo grazie all'aiuto economico delle vicine di casa.

L'assistente sociale che ormai ha delega per riscuotere e amministrare la pensione, si limita a pagare le bollette. Null'altro. Finchè una delle amiche di Teresa sporge denuncia nei confronti dell'assistente sociale. Denuncia che, per altro, ne i carabinieri, ne la polizia di Fiumicino hanno voluto accettare, tant'è che è stata depositata direttamente al Tribunale di Roma.

Solo a questo punto l'assistente sociale inizia a dare 20 euro al giorno all'operatore domiciliare della Cooperativa Colonna per provvedere alle necessità di Teresa. La situazione va avanti fino al 4 aprile scorso, quando, le vicine di casa, vengono richiamate dalle urla disperate di Teresa che viene caricata a forza sull'auto privata dell'assistente sociale da 5 persone di una cooperativa che non è neanche quella che la assisteva, ma la Cooperativa Il Faro. Il suo cane portato via. I suoi mobili, comprati con i soldi guadagnati lavorando la terra per 30 anni, perfino i suoi effetti personali, la dentiera, gli occhiali, gettati dalla finestra personalmente dal dirigente ai servizi socio-sanitari Roberto Rizzi e caricati su un furgone per essere portati chissà dove.

Contestualmente l'appartamento di Teresa viene assegnato ad una persona che, forse sarà un caso, una di quelle strane coincidenze cui si stenta a credere, lavora in un auto demolizioni, il cui proprietario ha legami di parentela con l'assessore ai servizi sociali del Comune di Fiumicino....

Teresa non è mai stata sottoposta ad una perizia psichiatrica, forse proprio perchè chi ha voluto farle questo, la sapeva perfettamente sana di mente.Teresa non è stata interdetta da nessun tribunale.Eppure è stata privata dei suoi diritti, della sua dignità, della sua pensione, della sua casa, dei suoi affetti che, dopo la morte del marito, erano rappresentati dai vicini di casa e dal suo cane, infine, è stata rinchiusa...



Perché questa storia non passi sotto silenzio:

Domenica 12 luglio ore 20.00
presso il Laboratorio sociale La Talpa
Via Ostuni 9 (ex commissariato occupato al Quarticciolo)
Cena sociale (anche vegan) a sostegno delle spese legali per liberare Teresa
(12 euro)(gradita la prenotazione:
latalpa12ott@hotmail.com)
A seguire
Proiezione del film “Pranzo di ferragosto”

Lab. sociale La Talpa - Coordinamento cittadino di lotta per la casa

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