venerdì 9 luglio 2010

dal Canada - Resistere al G20


Resistere al G20


Libertà per i nostri compagni – la solidarietà non è un crimine

L’UCL saluta il coraggio di tutte quelle persone, radicali o meno, che hanno osato sfidare il clima di terrore creato dallo Stato e che hanno preso parte alle proteste contro il vertice del G20 a Toronto. [Français]




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Libertà per i nostri compagni – La solidarietà non è un crimine

Sull’onda delle manifestazioni contro il G20 a Toronto e della pesante repressione politica messa in campo, l’UCL lancia un appello alla solidarietà. Circa 30 nostri militanti sono andati a Toronto per manifestare insieme all’Anti-Capitalist Convergence (CLAC-2010) ed insieme ai nostri compagni anarchici dell’organizzazione Common Cause. Quello che abbiamo visto e che abbiamo vissuto ci ha fatto reagire con decisione ed è per questo che siamo tornati nelle strade giovedì 1 luglio per denunciare la repressione e per chiedere il rilascio di tutti gli arrestati.

Contro il G20
E’ forse utile ripercorrere alcuni fatti fondamentali. Il G20 è un’istituzione illegale che gode di un enorme potere e di enorme influenza nelle sfere internazionali. Tale organizzazione viene chiamata sempre più spesso ad intervenire nell’economia globale. Si tratta perciò di un organismo di governance globale al servizio degli interessi capitalisti. Le politiche e le linee-guida che vengono discusse in questi vertici hanno un impatto sempre più consistente sulla vita degli abitanti della Terra. Per esempio, le linee-guida sull’austerità fiscale confermata nella scorsa settimana, vuol dire in effetti che dopo l’iniezione di massicce quantità di denaro pubblico per stabilizzare l’economia capitalista in crisi, ora il conto da pagare viene presentato alle masse popolari. Non vi erano riserve nel protestare contro il G20, poichè si tratta del concentrato di tutto quello che c'è di sbagliato nell’attuale sistema

Resistenza
Nonostante un clima di terrore ed una campagna mediatica senza precedenti per scoraggiare la gente dal manifestare contro il G20, le persone si sono mobilitate. Al culmine degli eventi, sabato, circa 20,000 persone erano in strada in un corteo massiccio ed unito. Un settore del corteo era costituito da migliaia di anticapitalisti ed anticolonialisti. Mobilitatosi in nome della diversità delle tattiche, il gruppo “Abbattiamo il recinto” è riuscito ad eludere la polizia per poter mettere in atto tutti i tipi di azione diretta, tra cui le azioni del Black Bloc, così ampiamente amplificate dai media. Il messaggio era chiaro: la vostra miliardaria operazione di sicurezza non ci impedirà di manifestare o di sfidare i simboli del capitalismo. Oltretutto, l’evento ha avuto successo. Il centro finanziario di Toronto era completamente bloccato e la gente poteva manifestare in barba alla polizia.

Repressione
L’azione della polizia era iniziata ben prima della manifestazione. Da un lato, le aree pubbliche di Toronto erano del tutto militarizzate e la presenza della polizia era asfissiante. Dall’altro, i servizi di sicurezza avevano provocato gli attivisti per mesi, ricorrendo agli infiltrati in alcuni gruppi e vi erano stati arresti preventivi di militanti chiave nella notte tra venerdì e sabato. Una situazione già difficile, con controlli dei documenti, pedinamenti e provocazioni varie, si era fatta molto pesante nel pomeriggio di sabato. Prendendo a pretesto il caos nel centro della città e le azioni del black bloc, la polizia ha deciso di vaporizzare chiunque fosse a portata di mano. All’improvviso non c’era più un’area autorizzata per le manifestazioni. Era sufficiente essere giovani ed avere l’aria di uno che va per manifestazioni per essere arrestati (come possono confermare da malcapitati molti giornalisti e molti passanti). Non vi era più nessuna garanzia di sicurezza in nessun posto. Ci sono state incursioni in abitazioni private, invasa la periferia, bloccati auto e autobus ed i loro occupanti arrestati, ecc. Ogni scusa era buona per arrestare la gente e per spezzare il movimento. In 2 giorni e 2 notti più di 900 persone sono state arrestate, spesso brutalmente, dando luogo alla più grande ondata di arresti che il Canada ricordi nella sua storia recente. Dopo essere stati umiliati e detenuti per ore in vere e proprie gabbie, spesso senza poter comunicare col mondo esterno, la stragrande maggioranza degli arrestati (più di 700) è stata rilasciata senza imputazioni, il che conferma l’arbitrarietà dell’azione della polizia.

Solidarietà
E’ stato un onore essere con tutti gli altri alla manifestazione. In questo weekend lo Stato ha mostrato il suo vero volto, ma l’azione repressiva della polizia si è rivelata un fiasco in termini di pubbliche relazioni per le forze della repressione, e giustamente. Indipendentemente dal fatto che si fosse o no a Toronto, migliaia di persone sono rimaste disgustate da quello che hanno visto. Ma non si commetta l’errore di credere che è finita qui. Non dobbiamo dimenticarci dei nostri compagni ancora in carcere nell’Ontario. Ecco perché abbiamo lanciato l’appello per l’1 luglio di una manifestazione di massa e di solidarietà con le vittime della repressione politica durante il vertice del G20 indetta dal CLAC-2010.


Ufficio Stampa

Union Communiste Libertaire
30 giugno 2010

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.

Nota: sul nostro sito testimonianze oculari dei militanti dell’UCL arrestati a Toronto:

Link esterno: http://www.causecommune.net

1 commento:

NEWS ha detto...

こんにちは!暖かい挨拶。
日本食が好きなのですか?

私はイタリアにいつか行きたい。