venerdì 29 ottobre 2010

Ottavo Congresso FdCA

Dopo l'inaugurazione della sede del Centro di Documentazione
"Franco Salomone" nel pomeriggio di sabato 30 ottobre, negli stessi
locali, domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre 2010, la FdCA terrà a
Fano il suo 8° Congresso Nazionale.

Dopo un anno di preparazione e di dibattito, la FdCA si appresta
ad approvare documenti di strategia politica e di tattica generale su
temi quali l'energia e l'ambiente; i movimenti e le lotte sul
territorio; le lotte sindacali; la situazione economica internazionale
ed italiana.

Con questo Congresso, la FdCA intende ridefinire ed aggiornare le
sue posizioni politiche, adeguando le sue tesi ai mutamenti
intervenuti negli assetti e nelle dinamiche del capitalismo
internazionale, nel ruolo dello Stato, nelle prospettive di lotta nel
territorio e nei luoghi di lavoro. Da questo Congresso è attesa una
rinnovata omogeneità sul piano della strategia politica, base fondante
dell'organizzazione politica dei comunisti anarchici in Italia e nel
mondo.

Il Congresso è altresì chiamato alla definizione di un documento
di orientamento programmatico per la politica dei comunisti anarchici
della FdCA a livello internazionale e nazionale nella attuale
situazione politico-economica. Le esperienze di lotta e di movimento,
le riflessioni e gli insegnamenti accumulati, nel periodo dal 7°
Congresso del 2006 ad oggi, confluiscono così in un programma di
azione e di iniziativa a sostegno del ruolo dei comunisti anarchici
negli organismi di massa, nei movimenti, nelle lotte anticapitaliste
ed antiautoritarie per l'uguaglianza e la libertà.

Per informazioni e contatti:

www.fdca.it
fdca@fdca.it

martedì 26 ottobre 2010

[USA] Operai dell GM in lotta da mesi:

Negli Stati Uniti da mesi è in corso presso lo stabilimento General Motors di Indianapolis una lotta contro la svendita alla società JD Norman, che produce componentistica per auto. L’accordo prevede per i circa 650 operai rimasti un taglio del 50% per cento della paga oraria, da 29$ a 14$. Ci sono stati diversi tentativi di far passare questo accordo tramite consultazioni tra i lavoratori non sempre ortodosse, ma nonostante le intimidazioni, i sotterfugi e le minacce portati avanti dal sindacato UAW (United Auto Workers), il contratto è stato respinto ancora una volta a fine settembre con 457 voti contrari e 96 a favore.


Gli operai che non si sono dati per vinti e fin dall’inizio si sono organizzati autonomamente nel comitato di lotta GM Stamping Rank-and-File Committee (indygmworkers@gmail.com) stanno cercando di allargare i confini della loro resistenza, non solo agli altri operai GM, come quelli di Flint nel Michigan, ma anche a quelli della Ford di Indianapolis che si trovano ad affrontare gli stessi problemi e a tutta la popolazione locale. Ora comincia una nuova fase della lotta che dovrà impedire la rimozione dei macchinari, e in questa lotta gli operai sanno bene che avranno contro i politici, i dirigenti GM e soprattutto i rappresentanti del sindacato UAW, il cui capo Bob King ha dichiarato in un’intervista pubblicata sul Detroit Free Press giovedi scorso:

Questo è un diverso sindacato, un sindacato che capisce l’importanza della competitività globale.



Alla domanda se la UAW avrebbe combattuto per aumentare gli stipendi, ha riposto:

C’è una comprensione piuttosto ampia del fatto che non si possono contrattare accordi che rendono le aziende poco competitive a lungo termine. Non vogliamo tornare nella spirale dalla quale siamo appena usciti.

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MB Documento dei lavoratori GM

Cari fratelli e sorelle,

Il comitato Rank-and-File dell’impianto General motors di Indianapolis vuole formulare un appello urgente a tutti i lavoratori del settore auto, e alla classe operaia nel suo insieme, perché si unisca alla nostra lotta contro le concessioni, il taglio di posti di lavoro, e i salari ridotti a livello di povertà.

Abbiamo formato il nostro comitato il mese scorso per contrastare la richiesta di General Motors e JD Normann — la società che voleva comprare il nostro impianto — di accettare un taglio di stipendio del 50 per cento.

Abbiamo deciso che un nuovo comitato di Rank and file doveva essere costruito perché l’UAW sta facendo tutto il possibile per far passare le concessioni, come ha fatto per i lavoratori dell’auto in tutto il paese. In primo luogo, abbiamo votato in modo schiacciante per vietare all’UAW di negoziare con JD Norman. Quando lo hanno fatto alle nostre spalle, abbiamo denunciato i rappresentanti sindacali internazionali e li abbiamo buttati fuori dalla nostra sala di riunioni sindacali. Quando sono tornati a proporre un voto via mail, sostenendo che solo una “minoranza verbale” era contro il contratto, abbiamo votato in massa per respingerlo ancora una volta.

Tuttavia, la battaglia non è finita. Ora, GM ha in programma di chiudere l’impianto, e la UAW non farà nulla per fermarlo. In effetti, questo presunto “sindacato dei lavoratori” vuole vedere l’impianto chiuso per dare una lezione a tutti i lavoratori che osano resistere alla loro collaborazione con la direzione aziendale nell’impoverirci.

Il Comitato Rank-and-File insiste sul fatto che la chiusura dello stabilimento non è un’opzione. Non solo si lasciano i lavoratori in un limbo, ma sarà anche ulteriormente devastante per l’economia della regione. Proprio lo scorso mese la Ford ha detto di voler licenziare 249 lavoratori nello stabilimento Ford di Avenue English a Indianapolis, e altri tagli di posti di lavoro sono in arrivo.

Abbiamo iniziato questa lotta, perché crediamo che i lavoratori hanno diritti di base. Abbiamo il diritto ad un lavoro. Abbiamo il diritto guadagnare abbastanza per andare avanti. Abbiamo il diritto di non lavorare per l’osso da raschiare, solo per essere gettati via dopo che avremo finito, come tanti stracci usati.

E ‘giunto il momento per noi di alzarsi e combattere per questi diritti! Dobbiamo lottare non solo per noi stessi, ma per tutti i lavoratori. Dobbiamo lottare per i nostri figli e i nostri nipoti. Se la società riuscirà a Indianapolis, faranno la stessa cosa in Marion, Flint, Parma e altri impianti di stampaggio. Useranno una vittoria qui per abbassare ulteriormente i salari in tutto il settore auto.

Infatti la UAW ha appena annunciato che si tratta di accettare 14 dollari l’ora per il 40 per cento della forza lavoro anche presso lo stabilimento di Lake Orion, tutti con anzianità inferiore a 11 anni! E i lavoratori non hanno nemmeno la possibilità di votare.

Per effettuare una lotta, dobbiamo riconoscere alcune verità fondamentali:

In primo luogo, ci troviamo di fronte a un nemico: la UAW (United Auto workers) non meno determinato delle imprese di auto. L’UAW è un business, con una quota di proprietà importante nella società e un interesse ad aumentare il nostro sfruttamento. Ha da tempo tradito i principi su cui si fonda. Si compone di funzionari ben pagati il cui compito principale è quello di predicare la rassegnazione, convincendoci a rinunciare senza combattere. E ci tiene isolati gli uni dagli altri, evitando una lotta unitaria.

A tutti quelli che dicono che dobbiamo lavorare per riformare il UAW perché è “la nostra organizzazione,” noi diciamo che se fosse la nostra organizzazione, non ci starebbe pugnalando alla schiena! Coloro che sostengono questo dimenticano anche la storia stessa della UAW, che è stata formata da lavoratori attraverso una ribellione contro il vecchio AFL.

In secondo luogo, i politici di entrambi i democratici e repubblicani sono contro di noi. Il Governatore repubblicano Mitch Daniels e il deputato democratico del Congresso André Carson sono uniti nel sostenere GM. Per quanto riguarda Obama, il candidato del “cambiamento”, ha chiesto le concessioni nell’ambito del fallimento di GM e Chrysler, in modo che venissero utilizzate come un precedente per tagliare salari e le condizioni dei lavoratori in tutta l’industria privata e nel settore pubblico.

Fratelli e sorelle, ci troviamo di fronte la stessa lotta. Abbiamo di fronte le corporation che vogliono ridurre i nostri salari per aumentare i loro profitti. Siamo tutti di fronte alla distruzione della nostra assistenza sanitaria e delle prestazioni pensionistiche conquistate a fatica. Siamo di fronte alla terribile prospettiva di disoccupazione, pignoramenti delle case, e fallimento.

Dal momento in cui abbiamo formato il comitato abbiamo ricevuto lettere di tutti gli Stati Uniti e molti paesi del mondo. Dopo essere stato detto per anni che i nostri nemici erano i lavoratori di altri paesi, abbiamo scoperto che sono i lavoratori in tutto il mondo a confrontarsi con la stessa lotta e gli stessi nemici. Anche loro vengono venduti dai loro sindacati. Anche loro stanno perdendo i loro posti di lavoro mentre le società e i governi si prendono cura dei ricchi.

Respingendo le concessioni abbiamo dimostrato che è possibile lottare. Tuttavia, dobbiamo contare sulla nostra iniziativa indipendente. I lavoratori in tutto il paese, e in ogni settore, dovrebbero costituire dei propri comitati Rank and file. Questi comitati possono unirsi in una lotta comune per rovesciare il contratto imposto dalla amministrazione Obama e la UAW, abolire gli stipendi a due livelli e fermare la chiusura degli stabilimenti.

Nessuna concessione! No ai tagli ai posti di lavoro! Siano revocate le concessioni già ammesse!

Sostenete il Comitato Indianapolis Rank-e-File! Formate comitati Rank and file nel vostro impianto!

Per una lotta unitaria di tutti i lavoratori!

The Indianapolis GM Stamping Rank-and-File Committee
indygmworkers@gmail.com

lunedì 11 ottobre 2010

Comunicato finale 2° incontro nazionale dei Coordinamenti dei Lavoratori Autoconvocati

Comunicato finale 2° incontro nazionale dei Coordinamenti dei Lavoratori Autoconvocati
II° Incontro Nazionale
dei coordinamenti e dei comitati, delle delegate e delegati, delle lavoratrici e lavoratori in lotta contro la crisi
per la costruzione unitaria e dal basso di tutte le prossime mobilitazioni contro le scelte di governo padroni e sindacati corrotti

Nel II incontro nazionale della Rete dei lavoratori/trici delegati RSU/Rls coordinamenti e comitati di lotta riuniti contro la crisi, si è confermata la necessità di proseguire su un percorso che vada oltre gli steccati di appartenenza per connettere ogni energia che possa opporsi alle formule antipopolari proposte da Governo e Confindustria per uscire da una crisi provocata da loro stessi.
Del resto la fase che si pone davanti a partire dal Collegato al lavoro appena approvato alla Camera, l'attacco al CCNL come per le deroghe al Contratto dei metalmeccanici, il piano Marchionne per Pomigliano, l'attacco ai lavoratori pubblici con il blocco degli aumenti salariali, i tagli alla scuola, all'università e alla ricerca come risorse e posti di lavoro, sono l'antipasto di un nuovo Patto (anti) Sociale che non possiamo accettare.

Il tentativo di cooptazione dell'intera CGIL in questo nuovo patto, a fronte di una insufficiente capacità di mobilitazione unitaria del sindacalismo di base, significherebbe l'ultimo tassello per una normalizzazione del conflitto.

Per questi motivi tutti gli interventi hanno raccolto la proposta di partecipazione alla manifestazione dei metalmeccanici per portare all'interno di essa la proposta di un Coordinamento autoconvocato per uscire dalle strettoie delle proprie identità e rilanciare dal basso uno sciopero generale unitario che faccia sentire forte il grido di opposizione a queste politiche di sfruttamento.

Tutti gli intervenuti hanno solidarizzato con le forme di lotta espresse nelle lotte operaie di queste settimane, e si sono espressi contro la criminalizzazione delle legittime proteste a seguito degli accordi separati in assenta totale di democrazia.

Sosteniamo lo sciopero nazionale dei migranti indetto per il 29 ottobre.

Si rilancia da questo appuntamento la piattaforma di mobilitazione sui seguenti punti:

blocco dei licenziamenti, delle chiusure delle fabbriche, delle esternalizzazioni, dei tagli all'istruzione, alla ricerca e alla spesa sociale;

contro le speculazioni edilizie e finanziarie, principali cause di chiusure e delocalizzazioni;

per la distribuzione del lavoro che c'è lavorare meno e lavorare tutti a parità di salario e per la continuità del reddito;

per la stabilizzazioni di tutti i precari/e e gli atipici;

per dire No all'eliminazione del CCNL e alla ristrutturazione di tutto il mondo del lavoro;

contro la Bossi-Fini, per l'estensione dei diritti ai lavoratori migranti.
Proponiamo la costruzione di uno spezzone autoconvocato unitario per la manifestazione del 16 ottobre con tutte le realtà in lotta contro la crisi che condividano questi punti di piattaforma, come passaggio di un percorso di mobilitazione nelle singole aziende, territoriale e nazionale verso lo sciopero generale unitario.
Milano, 09/10/2010

A seguito pubblichiamo l'appello per il 2° Incontro Nazionale


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II° Incontro Nazionale
Dei coordinamenti e dei comitati, delle delegate e delegati, delle lavoratrici e lavoratori in lotta contro la crisi
Per la costruzione unitaria e dal basso di tutte le prossime mobilitazioni contro le scelte di governo padroni e sindacati corrotti

Nonostante le bugie raccontate ai TG e dai giornali dagli esponenti di Confindustria e Governo, la Crisi internazionale del capitalismo è tutt'altro che finita. Di conseguenza l'attacco senza precedenti alle nostre condizioni di lavoro e ai nostri salari si sta amplificando e portando alle estreme conseguenze.
Dopo la finanziaria, la quasi certa approvazione del "collegato lavoro" e i diktat sull'austerità promossi dalla comunità europea, i padroni non sono soddisfatti e hanno concretamente trasformato unilateralmente in pratica, sostenuti da CISL-UIL-UGL e dall'inerzia CGIL, tutte le loro richieste di flessibilità, precarietà, e produttività.

Il piano Marchionne evidentemente non è un attacco contro gli operai FIAT, ma un ariete costruito ad arte per dare la spallata finale a ogni garanzia salariale e normativa dei lavoratori, pubblici e privati, in pieno accordo con CONFINDUSTRIA e Governo.

Infatti la sua immediata conseguenza è la disdetta del CCNL metalmeccanico, per dare seriamente il via alla distruzione dei diritti introdotta dal contratto firmato da FIM e UILM.

Sul fronte dei precari della scuola si sta portando avanti come un treno senza freni il più grande licenziamento di massa della storia repubblicana. Attacco esteso anche alle università dove migliaia di ricercatori precari rischiano il loro posto di lavoro. Viene sancita quindi la fine di una scuola ed università pubblica e di qualità ed un diritto allo studio sempre più negato alle classi popolari.

Prosegue la campagna di criminalizzazione dei dipendenti pubblici, sfociate nel blocco delle retribuzioni per altri 4 anni e nella sospensione del rinnovo delle elezioni delle RSU.

Come se non bastasse continuano i processi di privatizzazione dell'acqua, della sanità e di tutte le aziende pubbliche locali.

Davanti a questo attacco fortissimo noi lavoratori non riusciamo ad opporre una resistenza capace di dare almeno dei minimi risultati contro l'enorme piano di ristrutturazione del capitalismo.

Il sindacalismo di base, pur contribuendo in modo significativo nelle lotte di resistenza, allo stato attuale dimostra ancora i suoi limiti e una insufficiente capacità di attrazione tra le classi lavoratrici.

La FIOM invece, l'unico sindacato tra i confederali, incatenata da decine di contraddizioni interne, fortemente limitata da una CGIL che non vuole rinnegare la via della concertazione coi padroni, oppone un corretta resistenza di principio che però non si traduce immediatamente in una forte mobilitazione almeno tra i metalmeccanici.

In questa situazione di profonda sconfitta che stiamo attraversando, in cui anche le singole vertenze contro le chiusure e i licenziamenti stanno mostrando tutti i limiti dell'isolamento e della mancanza di prospettiva, tutti noi lavoratori dobbiamo ritrovare la capacità di riunirci, di riorganizzarci in maniera autonoma e indipendente, per ricostruire la nostra capacità di organizzazione e resistenza e mettere efficacemente in discussione fino a rigettare i piani di ristrutturazione dei padroni.

Dopo la riunione del febbraio scorso a Roma, nella quale lanciammo la proposta di cominciare a lavorare per la costruzione di un coordinamento stabile di lotta nazionale contro la crisi, nel quale ricomporre e organizzare le lotte dei lavoratori di tutti i comparti, crediamo sia giunto il momento di riconvocarci e rilanciare la piattaforma comune di tutti i lavoratori in lotta, organizzare la partecipazione comune alla manifestazione del 16 ottobre a Roma per renderla una giornata di riorganizzazione e ricompattamento di tutta l'opposizione di classe nel nostro paese, per promuovere una mobilitazione dal basso, articolata e permanente fino all'autorganizzazione dello sciopero generale come momento finale e decisivo di una grande mobilitazione di massa dei lavoratori contro governo e padroni.

Per bloccare i licenziamenti, le chiusure di fabbrica, le esternalizzazioni, i tagli alla scuola e alla spesa sociale.
contro le speculazioni edilizie e finanziarie, principali cause di chiusure e delocalizzazioni
per la distribuzione del lavoro che c'è - lavorare meno e lavorare tutti - a parità di salario. Accesso al reddito garantito.
per la stabilizzazione di tutti i precari e gli atipici
per dire No all'eliminazione del CCNL e alla ristrutturazione di tutto il mondo del lavoro.
Chiediamo ai coordinamenti e ai comitati di lotta, alle Rsu, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai disoccupati, ai cassintegrati, agli immigrati di sottoscrivere questo appello e partecipare al secondo incontro nazionale!
SABATO 9 OTTOBRE
ORE 11.00 ALL'ARCI BELLEZZA
Milano, via Giovanni Bellezza 16, nell'ambito degli Stati Generali della precarietà.

Per aderire all'appello: coordinamentolucc@yahoo.it

Primi firmatari:

Coordinamento Lavoratori Uniti Contro la Crisi, Milano
Comitato di Lotta per il Diritto al Lavoro, Livorno
Assemblea Lavoratori Autoconvocati, Torino
Coordinamento Lavoratori Autoconvocati, Roma
Coordinamento Precari Scuola (Roma).

Le RSU della Maflow, Trezzano sul Naviglio; Osvaldo Celano RSU FIOM Marcegaglia Buildtech, Milano; Agrhabi Mustafa, RSU FIOM Marcegaglia, Lomagna; Andrea Glorini RSU FIOM Microtecnica, Brugherio; Antonello Tiddia RSU Carbosulcis; Luigi Sorge, USB Fiat Cassino; Consiglio regione lombardia: Michele Salvi delegato RSU , USB; Sfondrini Guido delegato RSU, USB; Rallo Vito delegato RSU, USB; Galli Marina delegata RSU, USB; Valenti Angela delegata RSU, USB - Regione lombardia GIUNTA: Luciano Muhlbauer lavoratore regionale; Rosella Manganella delegata RSU, indipendente; Donatella Biancardi delegata RSU, USB; Silvia Baratella delegata RSU, USB; Fabio Squeo delegato RSU, USB; Giuseppe Binosi delegato RSU, USB; Rosalba Fabiani FILCAMS CGIL; Riccardo De Angelis, Rsu/RLS FLMuniti-CUB Telecom Italia; Luca Climati, Rsu USB Inpdap; Nando Simeone, Rsa FILCAMS CGIL Farmacap; Ettore Pasetto, Rsu FIOM CGIL Elsag Datamat; Andrea Fioretti, Rsa FLMuniti CUB appalti Sirti; Francesco Cori, Coord. Precari Scuola; Francesco Paolo Caputo, Coord. Precari Scuola; Roberto Villani, Cobas Scuola; Riccardo Filesi, Coord. Cassaintegrati/CUB Trasporti Alitalia; Daniela Cortese, Rsu/RLS Snater Telecom Italia Sparkle; Domenico Calderoni, Rsu Fialtel SSC; Luigi Cefaro, Rsu SLC Cgil Telecom Italia; Renato Caputo docente Roma; Rosalinda Renda insegnante precaria (Cps) Roma; Felice Renda insegnante Cisterna di Latina; Annnamaria Smecca maestra Cisterna; Beniamino Caputo ricercatore precario Università La Sapienza Roma; Roberto Fucci, macchinista Roma; Riccardo Tranquilli, Rsu FISAC Cgil FONSPA; Fabrizio Cottini, FIOM CGIL Sielte; Sante Marini, FIOM CGIL Alcatel Alenia; Maurizio Bacchini, Rsu FIOM CGIL Baxter S.p.A.; Marina Citti, RLS CGIL Menarini S.p.A. Pomezia; Concetta Morelli, USB Pubblico Impiego Roma; Paolo Agrestini, lavoratore edile Cerveteri; Matteo Orlando, studente-lavoratore precario Cerveteri; Carmela Sciuto, CGIL Inpdap Roma; Cristiano Baglioni, Rsu FILCAMS Cgil Vivenda SPA; Roberto Martelli Rsa RLS Usi Ait settore cooperativo; Marco Beccari, ricercatore, Trieste; Marco Vagaggini, Rsa FILCAMS Cgil; Claudio Simbolotti, ferroviere Roma; Giorgio Salerno, RSU USI del Comune di Roma; Giuseppe Martelli delegato USICONS.

sabato 9 ottobre 2010

SCIOPERO DEGLI OPERAI IMMIGRATI

Pubblicato in www.asloperaicontro.org
Oggi (8 ottobre 2010) è il giorno del primo sciopero in Italia dei lavoratori alla
giornata. Sedici
rotonde vengono occupate dai lavoratori
extracomunitari, tra Caserta e Napoli. Negli
stessi incroci stradali
dove ogni giorno vengono "ingaggiati", stamattina, all'alba,
i migranti
incrociano le braccia e alzano un cartello: "Noi non lavoriamo per meno
di
50 euro al giorno".

In strada ci saranno tutti: i lavoratori delle
campagne, dell'edilizia, del
terziario, del mondo dell'artigianato.
Regolari e irregolari.
Quanti saranno? "Non sappiamo dare un numero -
dicono nel giorno della vigilia gli
organizzatori del Movimento dei
migranti e dei rifugiati e del Coordinamento
antirazzista di Caserta -
speriamo tanti. Chi sciopererà avrà un gran coraggio,
perché sfiderà
quegli stessi datori di lavoro con cui si confrontano quotidianamente.

martedì 5 ottobre 2010

Il 16 ottobre con la Fiom

L'accelerazione impressa al disegno autoritario del padronato e del
governo attraverso la cancellazione del contratto nazionale dei
metalmeccanici,( e l'espulsione di migliaia di lavoratori precari dalla
scuola), conferma la volontà del capitale a riscrivere in modo
radicale i rapporti sociali con pesanti peggioramenti per il
proletariato e per i ceti subalterni negli anni futuri , i
diritti conquistati in decenni di lotte sociali vengono cancellati ,
alle forme di solidarietà dei livelli salariali e normativi con la
contrattazione nazionale si impone la differenziazione e
precarizzazione più assoluta della vita delle persone, favorendone
attraverso l'atomizzazione sociale la totale subalternità al potere
politico (lo stato) ed alle compatibilità del padronato (il
capitalismo)
Per questo il 16 ottobre aderiamo e partecipiamo alla
manifestazione indetta dalla Fiom , un momento di lotta fondamentale
per mantenere aperti spazi di OPPOSIZIONE sociale, per cementare coscienza di classe, per opporsi alle politiche liberiste di un
padronato affamatore e di una oligarchia politica in affanno.
Sono
sotto gli occhi di tutti i disastri che stanno provocando le scelte di
politica economica del governo e la moltiplicazione di situazioni di
povertà imposte dalle politiche economiche dell'Unione Europea, in modo
particolare nei paesi con maggior debito pubblico ( Grecia,Portogallo,Irlanda), dove milioni di lavoratori sono
in lotta .
Scioperi generali vengono proclamati ormai mensilmente,
mentre in Italia, Cisl, Uil ed altri sindacati corporativi si
schierano con le scelte degli industriali e del governo, complici di
una regressione sociale, ricompensati con la certificazione di un
ruolo politico ed un riconoscimento burocratico attraverso la creazione
e lo sviluppo degli enti bilaterali .
Le posizioni differenti
che si misurano su questa scadenza, sia dalla dirigenza CGIL che da
Ssettori del Sindacalismo di Base hanno come obiettivo quello di sottovalutare quell'autonomia ed indipendenza che la Fiom da alcuni
anni ha costruito attraverso iniziativa di lotta nelle fabbriche e con
una prassi democratica nei luoghi di lavoro.
Il percorso di resistenza avviato dalla Fiom pone in primo piano l'importanza di una
iniziativa e unità di classe, per affermare interessi e
punti di vista diversi dal capitale e dai suoi servi , gli interessi
dei lavoratori, ed è in questa dinamica, che la proposta dei
comunisti anarchici, e di tutto l'anarchismo di classe trova terreno di
confronto e di lotta , per affermare la nostra irriducibile lotta al
capitale ed al governo, per lo sviluppo del sindacalismo conflittuale e
di forme di autorganizzazione dei lavoratori per uscire dalla miseria
del presente .

Ottobre 2010
Federazione dei Comunisti Anarchici
Commissione Sindacale