mercoledì 9 febbraio 2011

JOY, I CIE E LE DONNE “PERBENE”

Il 2 febbraio, il tribunale di Milano, paladino della democrazia(!?), ha assolto
l’ispettore di PS Vittorio Addesso dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di
Joy.

Lo Stato si è autoassolto. La sentenza ha ribadito l’immunità e l’impunità delle istituzioni in divisa ogniqualvolta queste agiscano; violenza, immunità ed impunità
che fanno parte dell’insieme dei privilegi che i “tutori dell’ordine” hanno come
contropartita dei loro servigi.

Ma non è solo questo: la sentenza è una modalità del controllo sociale. Il sistema
intende rimarcare l’inutilità e l’impossibilità della ribellione da parte degli oppressi e renderne evidenti i rischi che questi ultimi corrono nel rivendicare
giustizia.

Su Joy e Hellen pende una denuncia per calunnia e questa sentenza apre scenari
preoccupanti. Ma la sentenza apre anche ad una serie di considerazioni estremamente
attuali. Le donne rinchiuse nei Cie sono prostitute, prostitute vittime di tratta e
lavoratrici migranti di altro tipo che hanno perso il lavoro o sono diventate
irregolari per qualche motivo, ma, lì dentro, perdono ogni identità e diventano tutte “puttane”, nel senso preciso che questa società patriarcale attribuisce al termine.

Sono bottino di guerra e, come vinte, come nuove schiave, devono essere disponibili
ad ogni tipo di richiesta di prestazione sessuale esercitata da chi è preposto al
controllo e alla gestione di quei luoghi e, quindi, nella veste ufficiale di
rappresentante delle istituzioni.

Perchè le “prestazioni sessuali” che le donne e le trans rinchiuse nei Cie devono
fornire, in una condizione di ricattabilità e di soggezione, per ogni più piccola
necessità, non scandalizzano le donne “perbene” della così detta sinistra?
Perchè non c’è una mobilitazione con appelli sui giornali e dichiarazioni di fuoco,
dato che un rappresen-tante delle istituzioni, accusato di violenza sessuale è stato,
guarda caso, assolto, nonostante l’incidente probatorio dell’8 giugno ed il rinvio
a giudizio con rito abbreviato?

Perchè nessuna di queste si indigna per l’uso del corpo delle donne nei Cie, donne
soggette ad un’inestricabile e preciso intreccio di oppressioni di razza, genere e
classe e per le violenze che su di loro vengono quotidianamente perpetrate?

Azzardo qualche ipotesi?
Perchè i Cie sono stati istituiti dal centro-sinistra come Cpt, “migliorati” e supportati con la legge sul reato di immigrazione clandestina dal centrodestra ed
entrambi gli schieramenti sono in assoluta sintonia sui principi che li informano, da
quello della detenzione per condizione, a quello di strumento di controllo del
mercato del lavoro, passando attraverso le guerre neocoloniali, dirette ed
indirette, che provocano l’esodo di massa delle popolazioni del terzo mondo.

Perchè non c’è nessun ritorno politico. Come possono i partiti e i partitini della
così detta sinistra usare la violenza di genere nei Cie come arma di ricatto verso il
primo ministro ed il suo governo, se ne sono corresponsabili?

Allora perchè questo sdegno per i comportamenti sessuali del premier e l’uso del
corpo delle donne e nes-suno sdegno per i ricatti sessuali all’interno dei Cie verso
donne, oltre tutto, non libere, ma costrette?
Perchè sui Cie non è possibile nessuna strumentalizzazione politica.
E, allora, è palese che l’indignazione per l’uso del corpo delle donne che viene
portata in piazza il 13, è solo strumentale.

Ma sarebbe niente. E’ che questo è veramente dannoso per tutte le donne, per la nostra dignità e per le nostre lotte.

Elisabetta

da: www.asloperaicontro.org

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