lunedì 30 gennaio 2012

COMUNICATO STAMPA - Forum Acqua vicino al movimento No Tav



Il Forum Italiano dei Movimenti nell'Acqua è vicino alle popolazioni della Val Susa e al Movimento No Tav, protagonisti negli anni di una lotta dal basso, documentata e consapevole, in difesa del territorio e dei beni comuni. Molti attivisti No Tav sono infatti impegnati attivamente nella campagna contro la privatizzazione del servizio idrico e la mercificazione dell'acqua.

Conoscendo bene, anche sulla pelle di alcuni nostri attivisti, il rischio che corre chi va a toccare interessi economici molto forti, temiamo che l'ondata di arresti di ieri rappresenti un monito a tutte le vertenze aperte nel nostro paese e che sia una mossa per screditare tutto il movimento No Tav, e i movimenti i generale, mostrandoli agli occhi dell'opinione pubblica come un manipolo di violenti.

Sappiamo che partecipazione, democrazia dal basso, difesa del territorio non possono essere arrestate.


Roma, 27 gennaio 2012

giovedì 26 gennaio 2012

Solidarietà ai compagni ed alle compagne colpite dalla repressione statale

Lo Stato al servizio del Capitalismo e delle mafie prepara la strada alla stoccata decisiva verso lo sfruttamento autoritario e devastatore della Val di Susa.

È in questo senso che va vista l'operazione repressiva attuata in tutta Italia in cui sono stati arrestati numerosi compagni e compagne e molti altri sono stati colpiti da impedimenti giudiziari. Compagni e compagne la cui colpa è stata quella di aver partecipato, nel luglio del 2011, alla difesa della Valle contro la speculazione e la barbarie del profitto.

Uno Stato sempre più fascista che promuove d'autorità misure economiche che affamano le classi sociali più povere e che, dietro spettacolari quanto inutili azioni eroiche della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate, nasconde la vera natura del nuovo corso tecno-fascista dell'esecutivo italiano: privatizzare i beni comuni, svendere ai privati industrie e proprietà del capitalismo statale, drenare la fiscalità derivante dal lavoro dipendente verso le tasche dei privati col finanziamento di opere devastatrici dell'ambiente e inutili per la collettività. Tale è la TAV.

Guai a opporsi all'appropriazione delle terre da parte di un Capitale occidentale sempre più minacciato dalla concorrenza degli altri pescecani mondiali e quindi sempre più incattivito e bisognoso dell'azione dello Stato e dei suoi sgherri, suoi naturali alleati.

E siccome non è bastata la denigrazione attraverso media e giornali di regime, ad etichettare chi ha partecipato alla lotta, con le solite panzane sui "black bloc", cercando di screditare un movimento reale di resistenza popolare che ha ormai da tempo varcato le soglie del localismo e siccome non sono bastati i manganelli ed i lacrimogeni ad altezza d'uomo, ecco che la repressione della resistenza valsusina acquista un nuovo e più alto livello.

La lotta contro la TAV è un esempio pericoloso di autogestione e autodeterminazione popolare ed allora il messaggio dello Stato è molto chiaro: nessuno può mettere in discussione le decisioni delle oligarchie capitaliste tecniche o politiche che siano, destre o pseudosinistre che siano.

Di fronte a questo ennesimo attacco la nostra risposta è e sarà sempre la stessa.

Continueremo a lottare per difendere i nostri territori dalle mire devastatrici del Capitale, per una società senza sfruttamento, autogestita e orizzontale.

Solidarietà ai compagni ed alle compagne colpite dalla repressione!

Segreteria Nazionale
Federazione dei Comunisti Anarchici

26 gennaio 2012

mercoledì 25 gennaio 2012

Sciopero autoproclamato dei lavoratori e delle lavoratrici delle pulizie della Sapienza


Da circa due mesi i lavoratori e le lavoratrici delle pulizie della Sapienza sono in stato di agitazione. In questo periodo con studenti e studentesse del medesimo ateneo gli/le operai/e hanno costruito numerose e diverse iniziative per denunciare le pessime condizioni di lavoro.

Non c’è stato riscontro; così l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici delle pulizie della Sapienza ha indetto uno sciopero per il 26 e 27 Gennaio 2012. Le società cooperative Euro&Promos e CoopService, vincitrici di una gara d’appalto a ribasso del 26,5% rispetto alle spese stimate dall’università, hanno reso impossibile un sereno ed opportuno svolgimento del lavoro dal loro insediamento, avvenuto lo scorso settembre.

Le ragioni della mobilitazione sono: la decisione unilaterale del passaggio da orario continuato (6:30-13:30) a quello spezzato (06:30-10:30 14:30-17:30), con pesanti ripercussioni sulle vite dei/lle operai/e; la mancata erogazione degli assegni familiari e le ingiustificate decurtazioni sulle buste paga; l’aggravio del carico di lavoro per la mancata sostituzione del personale in malattia; il passaggio della retribuzione a un sistema “ad uno “orario”; unilaterali ed ingiustificati spostamenti di sede di alcuni/e operai/e addirittura in altre città (Pisa); l’errato pagamento della sesta giornata lavorativa, per cui è previsto dal CCNL il 25% in più; la mancata consegna di vestiario idoneo e dell’attrezzatura da lavoro, con un’evidente discriminazione delle donne cui è stato assegnato un camice estivo. Si evidenzia inoltre la responsabilità dell’ente committente, l’università La Sapienza, il cui ufficio tecnico (I cui dirigenti sono già inquisiti per irregolarità in alcuni appalti) ha ignorato le istanze dei lavoratori e delle lavoratrici prendendo per buone le posizioni delle cooperative (smentite peraltro da lettere di alcuni direttori di dipartimento e docenti). La Sapienza preferisce sottoscrivere appalti ad un tremendo ribasso piuttosto che risparmiare assumendo direttamente il personale esternalizzato, il tutto si ripercuote sulle tasse universitarie che aumentano ogni anno a fronte di un peggioramento dei servizi.

Di seguito gli appuntamenti delle due giornate di sciopero:

giovedì 26

-ore 10:00 presidio/conferenza stampa al rettorato dell’università la Sapienza
-ore 13:00 pranzo sociale a sostegno della cassa di sciopero
-ore 15:00 assemblea pubblica

venerdì 27

-ore 10:00 presidio al rettorato della Sapienza

Trasmissioni sull’argomento

Approfondimento della trasmissione Corrispondenze Operaie su Onda Rossa(21 novembre):

Corrispondenza di Radio Onda Rossa del 30 novembre:

Corrispondenza di Radio Onda Rossa del 9 gennaio :

Corrispondenza di Radio Onda Rossa dell’ 11 gennaio :

Corrispondenza di Radio Onda Rossa del 17 gennaio:

Approfondimento di Corrispondenze Operaie su Onda Rossa (21 gennaio):

Altre informazioni

Evento dello sciopero :

Link ai comunicati dall’inizio della mobilitazione:

http://roma.indymedia.org/articolo/38794/presidio-di-solidarieta-con-i-lavoratori-delle-pulizie-rettorato-sapienza

http://roma.indymedia.org/articolo/39362/sempre-piu-sporco-alla-sapienza-mobilitazione-1212

http://www.assembleaperlautorganizzazione.org/capitalelavoro/comunicato-di-indizione-dello-sciopero-del-comparto-pulizie-a-la-sapienz

lunedì 23 gennaio 2012

Convegno al Laboratorio Sociale Quarticciolo / Centro di documentazione antagonista "La Talpa"


secondo incontro/chiacchierata:

MODELLI DI RIVOLUZIONE DAGLI ANNI '70 A OGGI

dal modello teocratico della rivoluzione iraniana alle insorgenze
antiburocratiche del 1989, dall'autogestione sociale delle esperienze
autonome e municipaliste, dalla sollevazione mediterranea alle periferie
delle metropoli occidentali onfiammate dalle rivolte....

SPUNTI E TEMI PER UN CONFRONTO SULLA NATURA E LE PROSPETTIVE DELL'IMPEGNO
ANARCHICO

SABATO 28 GENNAIO 2012
h. 17:00

al Laboratorio Sociale di Quarticciolo/Centro di Documentazione
Antagonista "la Talpa"
via Ostuni 9
tram 14 da Termini /// bus 451 da metro A Subaugusta o da metro B
Pontemammolo

per iniziativa del Circolo Anarchico "B: Durruti" di Roma
e con l'adesione di Unione Sindacale Italiana e dell'USICONS

sabato 14 gennaio 2012

LA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA FINCANTIERI CONTRO LICENZIAMENTI E CHIUSURA DI CANTIERI

La lotta dei lavoratori dei cantieri di SESTRI PONENTE e di PALERMO in
corso dallo scorso giugno (presentazione del Piano Bono), che è
culminata con la
recente occupazione del'aeroporto di Genova da parte degli operai e
che si sta svolgendo ancora in queste ore con scioperi e blocchi
stradali, ha per ora
ottenuto una convocazione a Roma.
L'incontro con il Governo, rappresentato dal ministro Passera, non
solo non ha dato risposte certe e garanzie alle migliaia di lavoratori
in
procinto di andare in cassa integrazione, tra i quali diverse
centinaia (a Genova e Castellammare di Stabia), con la prospettiva di
non poter tornare più al
lavoro per la chiusura defnitiva degli stabilimenti, ma non ha nemmeno
rilanciato la proposta di una ripartizione dl lavoro tra cantieri (già
praticata in passato senza problemi), che consentirebbe la
sopravvivenza di quelli a rischio chiusura fino a nuove commesse.
E ai dipendenti fincantieri a rischio vanno aggiunti altrettanti
lavoratori di ditte appaltatrici, che anzi in alcuni cantieri li
superano per numero.

L'accordo separato firmato il 22 dicembre scorso dai sindacati
complici Fim-Cisl,Uilm-Uil, CISAL, UGL è stato a suo tempo appreso
direttamente dai giornali dai lavoratori che sono stati tenuti tenuti
all’oscuro della trattativa
Altro che chiedere il loro parere su un accordo che prevede fra
l’altro 1243 licenziamenti diretti.
Siamo già al secondo tentativo di chiudere la partita con l’ obiettivo
di un forte ridimensionamento del gruppo e con un alto numero di
licenziamenti
Ma la novità questa volta è stata l’entrata in campo di un accordo
separato fatto con i sindacati che ci stavano:
la Fiat fa scuola ed il Governo dimostra di voler accelerare nelle sue
poltiche di diradamento del tessuto produttivo italiano, consentendo
delocalizzazoni e dismissoni.
Chi si attendeva da Monti, dopo le lacrime ed il sangue, le "misure
per la crescita" tanto evocate, ora è servito.
Che crescita ci potrà mai essere in un Paese che chiude le sue
fabbriche e licenzia i lavoratori? Questo l'hanno capito bene i
cittadini ed i lavoratori delle
altre industrie genovesi e palermitane che i quesi giorni, in queste
ore, solidarizzano apertamente con gli operai di Fincantieri in lotta.
Le iniziative di lotta dei lavoratori, che hanno portato ad una prima
convocazione delle parti al ministero, continuano tra proclamazione
di assemblee, scioperi, picchetti (una nave quasi ultimata è ancora
bloccata dagli operai nel cantiere di Sestri Ponente) e continueranno
per rendere non operativo il piano scaturito dall’accordo separato,
per aprire lo spazio per una vera
trattativa sul futuro di tutti i cantieri del gruppo.
Ma c'è bisogno del sostegno di tutti, per ricostruire e difendere la
centralità del lavoro e dei diritti dei lavoratori

SOSTENIAMO LA LOTTA DEI LAVORATORI DEI CANTIERI NAVALI
Commissione Sindacale FdCA - gennaio 2012
________________________________________

martedì 10 gennaio 2012

Da: AATW (anarchist against the wall; anarchici contro il muro) - Palestina-Israele: la lotta unitaria continua tra repressione e resistenza

Sebbene qui l'nverno sia molto mite, con giornate soleggiate e non così fredde, il clima politico è invece tempestoso. Gli attacchi dei coloni ai residenti palestinesi a mo' di punizione per le restrizioni inflitte dalle autorità israeliane ai coloni stessi, si intrecciano con le lotte unitarie, espresse soprattutto con la "Tsumud", resistenza persistente contro il subdolo appropriarsi delle terre palestinesi e contro i conseguenti sgomberi. Oltre alla lotta incandescente a Nabi Salih e a quella intermittente a Walaja, si sono uniti recentemente i villaggi di Kafr Qaddum e Kafr Ad-Dik, mentre tengono da tempo le lotte a Beit Ummar, Bil'in, al-Ma'sara, Ni'lin, Sheikh Jarrah (Gerusalemme/al-Quds), e sulle Colline sud di Hebron. E naturalmente, sebbene in misura attenuata, prosegue la lotta per giustizia sociale di "Occupy Rothschild", con la resistenza contro le poche tendopoli rimaste.

Bil'in

Alcune centinaia di manifestanti hanno marciato venerdì 6 gennaio a Bil'in, per ricordare l'omicidio di un anno fa di Jawahar Abu Rhama in seguito ad una gigantesca quantità di lacrimogeni sparata dall'esercito israeliano. Tra i manifestanti c'erano almeno 3 dozzine di israeliani di Anarchici Contro il Muro, come pure un po' di attivisti politici di Ramallah ed attivisti internazionali. Il vento cambiava direzione, per cui l'esercito non riusciva a disperdere la manifestazione. Dopo un certo lasso di tempo, un convoglio di veicoli corazzati e di soldati è uscito dal muro ed ha iniziato ad intimidire i manifestanti... ma sono stati scacciati dai giovani, sebbene non sia stato possibile evitare il ferimento di 4 dei nostri, colpiti da proiettili di metallo ricoperti di gomma nonchè il soffocamento di molti per l'inalazione di gas. Alla fine siamo tornati al villaggio, stanchi ma soddisfatti.

un altro resoconto:
Anne Paq/Activestills.org, Bil'in, 06.01.2012.
Anne Paq: "La manifestazione settimanale nel villaggio di Bil'in in Cisgiordania era dedicata a Jawaher Abu Rahmah, una donna palestinese, morta un anno fa in seguito alla inalazione di una massiccia dose di gas durante una manifestazione.
Il cospicuo gruppo di manifestanti si è diretto verso il Muro della separazione che è stato costruito sulle terre di Bil'in per proteggere il vicino insediamento coloniale di Mod'ilin Illit, costruito anch'esso sulle terre del villaggio.
L'effetto visivo era garantito da un gran numero di giovani palestinesi che portavano maschere a cappello con i colori della bandiera palestinese.
I soldati isareliani hanno iniziato a sparare gas sui manifestanti. Un soldato israeliano si è messo anche a sparare proiettili veri verso un manifestante palestinese che cercava di superare il filo spinato di fronte al muro. Mentre i manifestanti stavano arretrando, i soldati israeliani sono usciti dal muro per inseguirli, attaccandoli con lacrimogeni e proiettili. La shabab (gioventù palestinese, ndt) ha iniziato a lanciare pietre sulle jeep mentre i soldati continuavano a sparare. Alcuni coraggiosi manifestanti palestinesi si sono avvicinati di più ai soldati per impedirgli di sparare. Ad un certo punto, un manifestante è persino saltato addosso ad un soldato israeliano per impedirigli di sparare, un altro è riuscito persino a lanciare una bomboletta di gas all'interno di una jeep militare. Lo straordinario filmato di queste azioni è visibile nel video di Haitham Katib qui sotto. I soldati israeliani alla fine si sono ritirati, lasciando sul terreno 4 manifestanti feriti. E' un miracolo se ancora una volta non c'è scappato il morto e se nessuno sia rimasto seriamente ferito. A Jawaher non venne data questa possibilità; venne uccisa dai gas, che sono ormai diventati un'arma letale in Medio Oriente.
"
http://www.youtube.com/watch?v=OkiaME0q18E
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.34304643570566...80298
Richard http://on.fb.me/wpv9Ci

Al-Ma'sara

Anche venerdì 6 gennaio gli attivisti di al-Ma'sara hanno manifestato contro la ripresa dei lavori di costruzione del muro dell'apartheid nel villaggio. Sono 5 anni che a Ma'sara si tengono manifestazioni settimanali, ma dopo una lunga pausa sono ripresi i lavori di costruzione del muro proprio questa settimana.

Kafr ad-Dik

manifestazione a Kafr ad-Dik

Nabi Salih

manifestazione settimanale il 6 gennaio 2012 contro l'occupazione e gli insediamenti
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.34303376570693...80298
Haim Schwarczenberg http://www.facebook.com/media/set/?set=a.3058387137979....14101
David Reeb http://www.youtube.com/watch?v=nkGD4etz9VM
hassan daboos http://www.facebook.com/media/set/?set=a.27330301272616...77390
Richard http://on.fb.me/zAaC2d

Ni'lin

Foto di Chen Misgav su Ni'lin & Nabi Salih http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150572687091...01802
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.34306422570388...80298
Richard http://on.fb.me/yxR17i
http://www.nilin-village.org

Kafr Qaddum

Ci sono state manifestazioni settimanali a Qaddum a cui gli Anarchici Contro il muro sono stati invitati a partecipare..

Kafr Qaddum - manifestazione settimanale del 6 gennaio 2012
Protesta contro l'insediamento ebraico di Kadumim, vicino alla città di Nablus in Cisgiordania

Kafr Qaddum marcia in avanti nonostante le minacce di violenza

A mezzogiorno del 6 gennaio 2012, si è tenuta una manifestazione nel villaggio di Kafr Qaddum, situata proprio alle porte di Nablus. La gente si è radunata dopo la preghiera del venerdì ed ha iniziato la manifestazione prendendo per la via principale che attraversa il villaggio. Fino al 2003 questa era la strada principale che portava a Nablus, che dista solo 10 minuti di auto. Con la seconda intifada la strada è stata chiusa dall'esercito israeliano pechè giudicata "rischiosa per la sicurezza" del vicino insediamento illegale. Il governo israeliano, dopo la fine della seconda intifada aveva convenuto che la strada con costituiva più un "rischio per la sicurezza" ed aveva dato semaforo verde per la sua riapertura. Tuttavia l'esercito non ha applicato questa disposizione governativa e si rifiuta di aprire la strada, il che significa che i residenti palestinesi si devono sobbarcare una deviazione di circa 30 minuti di auto, allungando di 3 volte il tempo di percorrenza verso Nablus con aumento delle spese.
Questo diniego da parte dell'esercito è la ragione per cui 150-200 palestinesi, accompagnati da internazionali, hanno manifestato pacificamente verso il blocco stradale per dimostrare il loro malcontento verso l'operato dell'esercito israeliano e per reclamare il loro diritto all'uso di quella strada. Quando il corteo si è avvicinato ai blocchi stradali, hanno trovato almeno 15 soldati armati posizionati sulla strada ed altri 5 sulle colline prospicenti la strada. A 50 metri da loro avevano dispiegato il filo spinato. I soldati, tramite megafono, hanno dichiarato che chiunque avesse oltrepassato il filo spinato sarebbe stato fermato con la forza. Nessuno dei manifestanti ha oltrepassato il filo spinato, limitandosi semplicemente a rimuoverlo senza violenza alcuna. Ma questo è bastato ai soldati per iniziare il lancio di gas lacrimogeni, costringendo i manifestanti ad arretrare verso il villaggio. I manifestanti sono stati poi inseguiti da un camion da cui veniva sparata con un cannone "l'acqua-puzzola”, mentre i soldati attacavano con lacrimogeni e granate assordanti lanciate dalle colline come pure dalle strade, ed hanno continuato ad inseguire i manifestanti fin dentro il villaggio. Questa violenza è proseguita per tutta la manifestazione, che è durata circa due ore. Alla fine i soldati si sono ritirati ed i palestinesi hanno potuto raggiungere i blocchi stradali dove hanno cantato e festeggiato prima di ritornare al villaggio, sempre monitorati dai soldati sempre pronti ad entrare in azione da una collina vicina sll'insediamento coloniale.
foto http://www.facebook.com/media/set/?set=a.34305366237161...80298
video di Israel Puterman http://www.youtube.com/watch?v=HgArIIgBSYU
Richard http://on.fb.me/zB493c
QNN http://www.facebook.com/media/set/?set=a.30079556995676...07133

Sheikh Jarrah

Richard http://on.fb.me/zHllja
Guy Butavia http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150518631402...92137

Colline sud di Hebron

Sabato 7 gennaio 2012
Attivisti che proteggono l'aratura e la semina, otto nuove ordinanze di demolizione a Umm al-Heir, 5 ordinanze di demolizione per la cisterna di hlat' a - Foron, costruzione di un nuovo aereo
Sabato, Butavia http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150522766062...92137
Guy Butavia http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150525731862...92137

Al-Walaje

Azione diretta contro la costruzione del muro ad Al-Walaje, domenica 8 gennaio 2012. In base al report di Anne Paq c'è stata un'azione diretta organizzata nel villaggio di A-Walaje vicino a Betlemme. Un gruppo di attivisti israeliani si sono seduti di fronte ad una ruspa che stava lavorando per l'apertura del percorso del muro e sono riusciti a fermarne il lavoro per circa un'ora. Nove attivisti israeliani sono stati presi con la forza da soldati israeliani e tratti in arresto nella stazione di polizia di Atarot. L'azione intendeva gettare luce sulla critica situazione in cui si trova il villaggio di Al-Walaje. Una volta completati i lavori, il villaggio si troverà completamente circondato dal muro, isolato sia da Gerusalemme che dalla Cisgiordania. Centinaia di alberi sono stati sradicati e gli abitanti del villaggio perderanno l'accesso alle loro terre. Ci saranno altre azioni. Le ruspe che lavorano all'edificazione del muro non saranno fermate solo per un'ora, ma lo saranno per sempre!

"9 persone sono state arrestate mentre bloccavano una ruspa al lavoro sul percorso del muro nel villaggio di Al-Walajeh . Si trovano per interrogatorio ad Atarot pechè sospettati di violazione d una legale ordinanza e per resistenza a pubblico ufficiale."I 9 sono stati rilasciati in tarda serata con le solite restrizioni a carico.

foto di ActiveStills http://www.flickr.com/photos/activestills/
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.2627389998831....25778
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.34423732891991...80298

Tel Aviv

lotta per giustizia sociale:

42 attivisti sono stati arrestati durante una manifestazione di alcune centinaia di persone sabato 7 gennaio nella zona sud di Tel Aviv (Atikva) indetta contro lo sgombero di famiglie di senza-casa in una delle ultime tendopoli erette la scorsa estate. Tra gli arrestati ci sono 2 dei fondatori del movimento di rivolta J14. Poi rilasciati domenica mattina 8 gennaio.

Ilan Shalif ( http://ilan.shalif.com/anarchy/glimpses/glimpses.html)
(traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali)